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L’energia vitale nel Seme dei Bastoni nei Tarocchi

(di Ercole Fiandro) Inizia con questo seme il nostro approfondimento relativo agli Arcani Minori ed al loro mondo spesso trascurato, che avevo già introdotto in un precedente articolo link che consiglio di andare a ripescare e rileggere prima di proseguire. Il seme di bastoni rappresenta l’elemento fuoco e come questo è, in termini energetici, un seme questo è, in termini energetici, un seme attivo e maschile. Ci parla del lavoro, appena iniziato o portato a termine, ma comunque sempre con una certa fatica ed un impegno via via maggiore da parte nostra. Il fuoco è l’elemento che corrisponde al piano spirituale dell’essere umano dunque qualche autore parla del seme dei bastoni in questi termini. È il potenziale da esprimere lavorando con fatica. Il legno è un elemento molto particolare poiché oltre ad essere strettamente connesso all’igneo per ovvie ragioni, trova il suo posto tra il cielo e la terra. Quest’ultima è penetrata dalle sue radici che si estendono nel buio compatto delle profondità terrestri attingendo da queste parte di ciò che gli serve per vivere. Abbiamo poi la chioma che con i suoi rami, le sue foglie, i suoi fiori ed i suoi frutti si apre verso il cielo e l’energia solare che questi esseri intelligenti sanno trasformare in energia per vivere. Da sempre ogni tradizione antica si è rivolta agli alberi come primi maestri. I celti possedevano nove legni sacri, ciascuno con le sue caratteristiche ed i suoi usi ed abbracciare un albero è una pratica consigliata in molte tradizioni sciamaniche. L’albero è l’asse portante dell’universo, esempi ne sono l’Yggdrasil e l’albero della Vita della tradizione ebraica. Anche il Buddha pare abbia raggiunto l’illuminazione meditando sotto un albero di fico. Ed anche l’albero del Bene e del Male rientra tra la folta schiera di elementi vegetali facenti parte della mitologia. Molti rabbini hanno tentato di individuare la specie esatta a cui l’Antico testamento fa riferimento e tra Cedri ed Uva si è giunti anche qui a pensare che si trattasse di un albero di Fico. Curiosa coincidenza. Il seme di bastoni è l’energia vitale, l’impulso iniziale e con il fuoco condivide una ulteriore caratteristica ovverosia il crescere in verticale tendendo verso l’alto a partire dal basso. La tradizione cinese mette il legno tra i cinque elementi presenti nello schema di creazione e distruzione ciclica degli elementi. Esso è in grado di controllare la terra. Quando lavorato dall’uomo con abilità e sudore può divenire molte cose tra cui un’arma capace di difendere ed offendere, esattamente come l’altro seme attivo e maschile della quaterna degli Arcani Minori, ovverosia le Spade. Ma può anche diventare una bacchetta magica e ancora una volta canalizzare ed indirizzare le energie che il Mago prende dal cielo o dalla terra. Come tutti i semi troviamo dieci carte numerate e quattro di corte e lo schema è sempre un crescendo di lavoro e di esperienza. Si parte dall’asso che rappresenta una occasione che si manifesta e viene afferrata dall’iniziativa e l’intraprendenza fino a giungere alla fatica del dieci che rappresenta il lavoro quasi ultimato ma anche quello sforzo in più su una stanchezza già considerevole ma che ci porterà a concludere ciò che abbiamo iniziato e per cui abbiamo investito non poco tempo ed energia.

 

Si ricomincia poi dal Fante che rappresenta una vitalità ancora giovane ed inesperta che paragonerei allo scoppiettare del fuoco non appena la fiamma si stabilisce un po’ fino ad arrivare al Re che manifesta una energia sicura e stabile esattamente come una fiamma capace di autoalimentarsi e stabilizzarsi. Il seme può rappresentare anche orgoglio e vanità. Se l’energia e gli insegnamenti espressi da questo seme vengono recepiti ed impiegati male possono portare ad una volontà di soddisfacimento del mero  piacere e della semplice gratificazione. È la capacità di godersi la vita, con questo seme ci si impegna a raggiungere risultati concreti, stabili e duraturi nel tempo attraverso quell’impegno e quello sforzo di cui abbiamo parlato, e questo avviene attraverso la presa in carico di responsabilità via via crescenti o eventualmente attraverso la lotta, l’opposizione ed il confronto con l’altro.

 

 

 

 

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