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“Metafisica del sesso” di Julius Evola con il prof. Luca Siniscalco: Eros e amore sessuale

Videointervista del primo capitolo commentato di un grande saggio unico nel suo genere

Con il prof. Luca Siniscalco affrontiamo il primo capitolo di “Metafisica del sesso” di Julius Evola analizzando e commentando i contenuti: Il pregiudizio evoluzionistico, Amore e sesso, Eros e istinto alla riproduzione, Il mito del genio della specie, Eros e tendenza al piacere, Sulla voluttà, La teoria magnetica dell’amore, Concetto di Eros, I gradi della sessuazione, Sesso fisico e sesso interno, Condizionalità e forme dell’attrazione erotica.

Le domande al prof. Siniscalco:

Susanna Basile: “In realtà noi stiamo procedendo in una sorta di involuzione”, che cosa intendeva Evola con questo concetto?

Luca Siniscalco: Il concetto espresso può essere applicato nel pensiero evoliano un po’ a tutti i domini dell’ uomo. Evola infatti da pensatore tradizionale, antimoderno qual era, riprendeva la visione ciclica della temporalità, apprezzando in particolare attraverso la mediazione di Renè Guenon dal pensiero antico, secondo cui esistono dei cicli storici che si succedono progressivamente. E secondo Evola noi ci troveremo in questo ciclo di profonda crisi, il cosiddetto Kali Yuga, chiamato anche Età del Ferro, per usare invece un’immagine che troviamo nella Teogonia di Esiodo, ossia in un’epoca di crisi, di decadenza e anche di involuzione. Questo termine, in particolare, viene contrapposto all’idea assai diffusa nella cultura novecentesca del progresso storico, come motore dello sviluppo delle civiltà.

Secondo Evola il processo storico non conduce ad una evoluzione, ma piuttosto ad una involuzione. Questo tema, che Evola declina in tutti i domini da lui trattati, ha un ruolo anche all’interno della sua “Metafisica del Sesso”, perché riguarda anche la concezione che lui ha sviluppato rispetto all’Eros, che nella modernità, secondo Evola, viene confuso con altre dimensioni dell’umano, che pure esistono e meritano di essere studiati, ma non coincidono tout court con l’Eros. La tesi fondamentale che attraversa questa sezione dell’opera è la modernità che scambia l’Eros con la sessualità fisica e biologica.

Evola ha una visione molto più articolata della dimensione erotica, una visione in cui la parte fisica non viene assolutamente negata o privata del proprio valore, ma viene inserita come un primo gradino dell’esperienza erotica. In particolare, Evola chiarifica come all’interno dell’ attrazione che si sviluppa all’interno di una coppia, o più in generale, fra individui, vigono tre diversi livelli. Evola parla dei tre gradi di attrazione, che sarebbero testimonianza all’interno della relazione di attrazione erotica, ovvero la dottrina degli stati multipli della persona, ossia il fatto che ciascun individuo non è una figura piana, mono-livellare, ma invece un’ articolazione complessa caratterizzata da stati multipli. E secondo Evola la dimensione erotica, mostra con chiarezza questa dimensione dei tre gradi. Nel primo, si è attratti dall’altro individuo inteso nella sua dimensione più esteriore. L’ individuo dice Evola come costruzione sociale, come maschera, anche come corporeità, è la dimensione della visibilità. C’è poi un secondo livello che sviluppa una attrazione più profonda: se il primo livello può essere rappresentato simbolicamente come maschera, questo secondo può essere indicato come il volto della persona. Oppure, in termini filosofici come il “noumeno” per usare il linguaggio di Kant e Schopenhauer. C’è una dimensione più profonda, che è sempre individuale ma legata la natura propria dell’individuo.

Per essere più semplici, se il primo livello è il corpo, questo secondo è l’anima. Questo è un discorso che riguarda l’idea della distinzione fra il corpo e una dimensione, come dire, interiore, emotiva più profonda della persona. Ma dice Evola, in realtà c’è un terzo livello che è quello più profondo della dimensione erotica, quello in cui si viene attratti dall’altra persona, nella misura in cui questa diventa a medium della forza originaria di Eros. Eros inteso come principio cosmogonico, Evola è influenzato dalle riflessioni di un filosofo tedesco post-romantico Ludwig Klages, autore di “Eros cosmogonico”. Eros, come forza, creatrice, cosmica, come principio elementare che non può essere ridotto al semplice individuo, ma attraversa energeticamente il mondo. Se i primi due livelli di attrazione ci legano ai corpi e alle anime dell’individui, questo terzo potremmo dire, seguendo un po’ una tripartizione diffusa nell’esoterismo, ci legano una dimensione spirituale. E quindi se all’interno dell’esperienza erotica, all’uomo, questo poi è un po’ la tesi che attraversa tutto il libro di Evola, sono concessi degli sconfinamenti in una dimensione di ulteriorità, di altrove, di trascendenza, questo legato al fatto che a partire dall’esperienza psicofisica dell’eros si giungono a lambire delle vette che sono ultra fisiche e ultra psichiche, le vette appunto dell’Eros Cosmogonico.

Per approfondire l’argomento https://www.leculture.it/cultura/mysteria/julius-evola-metafisica-del-sesso-con-il-prof-luca-siniscalco-eros-e-amore-sessuale/

Julius Evola, Metafisica del sesso con il prof. Luca Siniscalco: Eros e amore sessuale

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