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Nel pomeriggio del 29 febbraio la prima edizione del workshop Tecniche di liberazione della brava bambina con gli psicologi Susanna Basile e Carlo Martinens e il maestro° tenore Armando Nilletti

Passare tutta la vita a fare la brava bambina prima o poi porta a gravi scompensi psicosomatici. “L’idea di come deve essere una brava bambina di una “buona” famiglia, si basa sul fatto che deve essere docile, passiva, sottomessa, remissiva, senza mai avere una reazione, in pratica deve rispecchiare l’opinione che si ha ancora delle donne, oggetti decerebrati, senza alcuna possibilità di autoaffermarsi, soggiogate dal potere di chi è considerato un’autorità, solo con doveri e niente diritti, come delle vittime sempre a disposizione degli altri, come se dovessero ubbidire a dei carnefici. Se una donna si comporta da essere umano, si autoafferma e trasgredisce a questa mentalità, diventa una “pazza” e viene punita”. Questa era più o meno la visione distorta della brava bambina fino a quaranta, cinquanta anni fa e questo modo di “educare” serviva a tenere in stato di soggezione le donne, a controllarle, per aumentare il potere degli uomini o di quelli che rappresentavano l’autorità,  spesso, anche altre donne. Pensiamo alle “cattive” madri o alle “cattive” suocere. Erano dei cattivi-valori mascherati da buoni-valori. Anche se al giorno d’oggi questi modi di pensare sembrano superati, in realtà ci sono ancora dei riflessi inconsci dietro altre forme di violenza subdola e di manipolazione narcisistica. Per essere accettata come una brava bambina, che abbia bisogno dell’approvazione degli altri e che dipenda dal loro giudizio, ti fanno sentire cattiva, inadeguata giudicando il tuo carattere, offendendo il tuo amor proprio, così cedi alla violenza psicologica e farai quello che ti comandano. Se tu avessi veramente un brutto carattere non ci proverebbero a trattarti in questo modo, invece sfruttano la mitezza e la disponibilità del tuo buon animo. Una volta se ti difendevi da chi ti mancava di rispetto, specie se aveva potere, venivi punita, in pratica ti insinuavano ad essere masochista, a farti maltrattare o davano per scontato che eri stata tu a comportarti male, perché non avendo potere, non puoi avere nemmeno ragione.

Raccontare ad una brava bambina che poi è diventata una brava ragazza e infine una brava donna che si può diventare “cattive” all’occorrenza quando serve per farsi rispettare e per farsi veramente amare per quello che si è, non è un’impresa facile e non è nemmeno quello che vogliamo fare. Quello che proponiamo a tutte “le brave bambine” che si sono stancate di esserlo, sono proprio delle Tecniche di liberazione che vi permetteranno di liberarvi a vostro piacimento: diventare “cattive” senza essere giudicate “pazze” e poi ritornare a fare le brave bambine, perché i pregiudizi, i tabù, gli stereotipi personali, vanno rispettati; vanno amati perché comunque ci appartengono. Abbiamo costruito la nostra personalità su di loro. Ma ogni tanto prendere le distanze dal nostro “ruolo” ci permette di “respirare” e poter fare la “scelta” più opportuna per noi.

Il work-shop sarà presentato il 29 febbraio dalle 16.00 alle 18.00 con una prova della validità delle Tecniche proposta dai tre conduttori: lo psicologo lacaniano Carlo Martinens, la psicosessuologa clinica Susanna Basile, e il maestro° tenore e diafonologo Armando Nilletti.

Per maggiori informazioni e prenotazioni potete scrivere a questa email: basilesusa@gmail.com

Perché frequentare un corso sulle Tecniche di liberazione della brava bambina?

I tre conduttori rispondono a questa domanda ascoltateli…

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