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La Sindrome del Don Giovanni “online”

Vi sarà capitato dopo anni di militanza sui vari social di essere stata “attraccata” come una nave, come diciamo noi qui in Sicilia ovvero stuzzicata dal Don Giovanni “online”? Ci provano iniziando dal prosaico “come stai?” fino ai complimenti sulla bellezza, l’intelligenza e l’eleganza. Loro, non sanno di essere “monitorati” perché tra di loro, le donne parlano…quindi questi favolosi del “dove coio coio” dovrebbero essere in grado di buttare l’esca dei fiori e dei cuori virtuali tra donne di ambienti e zone completamente diverse. Ma anche così, ormai i social, soprattutto facebook, che è un enorme “villaggio di campagna” li ha sgamati e per così dire esiste una “lista nera” di tutti i Don Giovanni virtuali che propongono e ripropongono le stesse tecniche di lusinga. E se invece fossimo di fronte ad un “vero romantico” d’altri tempi?
Andiamo con ordine: in realtà converrebbe sempre conoscere le tecniche del Don Giovanni per capire la differenza tra lui e l’uomo dei nostri “messenger”:
Il ricorso alla menzogna, l’onnipotenza, l’idealizzazione di sé stesso, l’immagine di una donna ideale che lo comprenda, lo ami e lo perdoni come una “madre”, la mancanza di empatia e l’inadeguatezza di cogliere lo stato d’animo dell’altro,  l’incapacità di vivere legami profondi, la rivalità con il proprio sesso, uno stato depressivo latente, l’infantilismo.
Poi esistono due grandi categorie di Don Giovanni: il tipo attivo e il tipo passivo.
L’attivo: quello che passa da una donna all’altra, per provare la propria capacità di indurre eccitazione sessuale per confermare il suo valore virile. La convinzione di non poter mai soddisfare la donna a volte enfatizzando rapporti sessuali con particolari inesistenti nella realtà, la “collezione di prede”, di cui “stancarsi appena conclusa la seduzione”, per cui nessuna è “degna” di essere frequentata oltre l’aspetto sessuale. È abbastanza frequente nel Dongiovanni “riempirsi” mente e corpo di donne per compensare un’antica paura di natura omosessuale vissuta dallo stesso o dal proprio contesto come non accettabile. Manca lo spirito che gli permette di passare dal sesso all’amore: ma perché gli uomini passano veramente dall’uno all’altro?
Il passivo: il “finto” Don Giovanni è quello che incontriamo frequentemente navigando da un Social all’altro, l’atteggiamento fintamente “umile” di quello che “non ha successo” con le donne perché sono le donne che “non lo meritano”. Il fine è quello di suscitare nell’ambiente social un alone di mistero circa la propria scelta definitiva: non avrà davvero trovato tra le tante la donna giusta o è un Don Giovanni seriale?  Difficilmente il Don Giovanni troverà la donna ideale, perché solo la mamma è quella giusta ma non potendola “avere” proprio da questo partirà per sedurvi. Possedendo una concezione di un amore immaturo, poiché “idealizzato”, in quanto non prevede l’accettazione dell’altro con pregi e difetti soprattutto la capacità di tollerare tutto ciò che riguarda sé stesso, nel bene e nel male. Quindi provate con delle risposte a saltare alle frasi che vi manda per capire se vi ascolta o meno. Se risponde in maniera stereotipata vuol dire che sta cercando soltanto “un fodero per la sua spada” o come dice qualcuno, “Sai che cos’è una donna? Un sistema di sostentamento della vagina!”. Se invece dovesse rispondere in maniera articolata e logicamente fluida è possibile trovare ancora un barlume di intelligenza. Ma che non sia troppa perché tutto il sangue sale alla testa e nelle zone preposte alla seduzione non c’è una pressione utile alla bisogna. Insomma è sempre una questione di equilibrio: purtroppo gli uomini spesso e volentieri o sono troppo vivi, e anche le altre donne se ne accorgono, o sono troppo morti. Di loro possiamo essere sicuri ma nel frattempo siamo morte pure noi, tra le gambe e zone di confine. Quindi non ci resta che l’allenamento sui social e sulle app affinché anche per sbaglio non si possa trovare l’uomo dei nostri messenger…

 

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