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Il parzialismo: imprinting sessuale su una parte del corpo umano

Sono gli uomini ad essere i principali affetti dal parzialismo considerando il corpo della donna, secondo un diverso grado di eccitazione, una sorta di macelleria ambulante

Le teorie sull’imprinting sessuale sostengono che gli esseri umani imparano a riconoscere le caratteristiche e attività sessualmente desiderabili durante l’infanzia. Il feticismo potrebbe essere provocato da un imprinting sul bambino con un concetto eccessivamente ristretto o scorretto di un oggetto sessuale. L’imprinting sembra verificarsi durante le prime esperienze accompagnate da eccitazione e desiderio vissute dal bambino, ed è basato su “una valutazione egocentrica di una caratteristica saliente legata a ricompensa o piacere che differisce da un individuo all’altro”.

Si parla ormai senza veli di tutta quella classe di particolari tendenze erotiche che si scostano dal convenzionale concetto di comportamento sessuale, per inserirsi nella vasta elencazione delle parafilie. Il parzialismo infatti è un’attenzione particolare ed esclusiva per una certa parte del corpo, che è la condizione senza la quale è difficile raggiungere l’acme del piacere. Il parzialismo rientra tra quelle parafilie definite “lecite” che riguardano una scelta sessuale, libera di prediligere un comportamento erotico inusuale mediante la concretizzazione delle proprie fantasie sessuali con soggetti adulti e consenzienti. Posta in questi termini e lasciando a ogni coppia l’assoluta libertà di gestire, arricchire e corredare la propria intimità come più preferisce, il vero, e forse unico, problema che si pone è quanto tutto questo possa influire sul benessere psicosessuale del “feticista”.

Il parzialismo può interessare qualsiasi parte del corpo di una persona diversa dai genitali. I tipi più comuni di parzialismo includono: podofilia (piedi), braccia, tricofilia (capelli), oculofilia (occhi), pigofilia (glutei), masofilia (seno), nasofilia (naso), alvinofilia (ombelico), alvinolagnia (stomaco), collo, mascalagnia (ascelle).

Paradossalmente e in maniera ironica noi donne visto che il particolarismo interessa il 90% del mondo maschile, passiamo tutta la nostra vita a mettere in evidenza alcune zone del nostro corpo allo scopo chissà di quale attrazione parziale nei confronti degli uomini. E se il compagno che abbiamo accanto fosse attratto più o meno segretamente da una nostra parte del corpo?

Non è raro che in questi uomini convivano due parti fra di loro in antitesi: una che vorrebbe vivere liberamente la sua preferenza sessuale, l’altra che si oppone, si autocensura, si punisce, sente di dover limitarsi poiché giudica innaturale, “sporco” provare eccitazione per una parte del corpo dell’altro. Inevitabilmente si avverte che i propri desideri non sposano la naturalezza, l’adeguatezza della sessualità canonica, quindi occorre scacciarli, ma più ci si impegna in questo occultamento più questi desideri si affacciano e disturbano.

Pertanto, se non si reca un male psicologico né fisico a persona alcuna, il male di fatto non esiste. Il concetto, inoltre, è più semplice di quel che sembra: parlando di intimità sembra paradossale pensare che ognuno di noi abbia un’intimità che corrisponde a quella di una popolazione intera.

Ciò che davvero garantisce una stabilità psicoaffettiva e psicosessuale è il dialogo. Snocciolarsi, sincerarsi con il proprio partner risulta essere la soluzione migliore da adottare non solo per l’acquisizione di un senso di autenticità, ma anche perché ciò è indice di funzionalità della coppia. Il particolarismo è malsano? Il particolarismo è considerato malsano solo se provoca sofferenza o danno a te o ad un’altra persona. Finché non interferisce con il tuo funzionamento a casa, al lavoro o in altre aree della tua vita, o non danneggia altri, come bambini o adulti dissenzienti, non è considerato malsano. Come funziona il parzialismo? I ricercatori non sanno esattamente come funziona il parzialismo o cosa fa eccitare una persona da una parte del corpo di un’altra persona. Tuttavia, ci sono molte teorie. Alcuni esperti ritengono che i modelli di eccitazione erotica associati alla parafilia si sviluppino prima della pubertà. Una teoria è che sia dovuto all’ansia o al trauma emotivo precoce che interferisce con quello che è considerato lo sviluppo psicosessuale “normale”. Un’altra teoria è che l’esposizione precoce a esperienze sessuali altamente cariche porta una persona a credere che una parte del corpo o un oggetto non sessuale sia sessualmente eccitante.

Si può “guarire” dal parzialismo? Se il soggetto affetto da parzialismo non è d’accordo con la propria specialità si dice egodistonico potrebbe pure essere aiutato con una terapia Funzionale a prendere possesso del proprio benessere psicofisico, conferendosi una libertà sull’intero corpo della persona, in questo caso della donna. Viceversa colui che si ritiene egosintonico cioè in accordo con la propria particolarità, non ha nessuna speranza di cambiare il proprio gusto sessuale: quindi donne che vi imbarcate in questa esperienza sappiate ben distinguere da chi vuole uscire da questo imprinting ricevuto durante l’infanzia in linea di massima con persone che riguardavano la sfera familiare. Non si tratta di combattere contro le lasagne della madre o i carciofi della zia o meglio ancora dei biscotti della maestra, sono imprinting su cui si basa un’intera generazione di uomini censurati dalla gioia e dalla libertà di vivere la propria sessualità in maniera spontanea e naturale.

Dott.ssa Susanna Basile psicologa e sessuologa clinica delle donne per le donne che hanno difficoltà con le dipendenze affettive e sessuali nelle relazioni amorose.

 

 

 

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