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“I talenti della Casa di Carta” un nuovo webinar ispirato alla serie tv a cura di Nello di Mauro lifecoach e Susanna Basile psicologa

La serie tv drammatica spagnola ideata da Alex Pina e trasmessa sulla piattaforma di streaming Netflix, La casa di carta, nel suo titolo originale La casa di papel è composta da quattro serie di puntate. È una serie che ha avuto diversi riconoscimenti e un successo planetario. Essenzialmente  la trama gira intorno alla più grande e geniale rapina mai organizzata in Spagna. Tutto nasce da un lavoro perseguito da anni dalla mente organizzativa chiamata il “Professore”, che recluta otto criminali, che non hanno niente da perdere, e li sottopone a cinque mesi di “allenamento” in una tenuta isolata di Toledo. La finalità di tanto accurato e scientifico lavoro è quello di introdursi nella Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, Zecca nazionale spagnola di Madrid, e stamparsi in “proprio” e in maniera legale due miliardi quattrocento milioni di euro. Tutte le possibilità di successo sono state perfettamente previste, dal dettaglio più trascurabile, “ma si sa che dio è nelle sfumature” parole del Professore, dalla variabile più improbabile, alle strategie composte di diversi e astuti piani che tuttavia non riescono a prescindere dall’incognite sentimentali. Il professore aveva chiesto tre regole fondamentali: restare sconosciuti all’interno del gruppo, non instaurare relazioni sentimentali e non uccidere nessuno durante il sequestro. Per questo motivo gli otto criminali assumeranno nomi  di città, in modo che anche noi comuni mortali potessimo seguire la vicenda per memorizzare la trama. Dal momento in cui inizia l’operazione l’instaurarsi di una storia d’amore comincia già a destabilizzare l’equilibrio perfetto architettato dal suo autore. Da sempre l’amore destabilizza equilibri certi, razionali, secolari, portando innovazione e creatività e felicità da chi lo prova e disperazione, solitudine, rabbia da chi non lo prova e non l’ha ricevuto. Già l’amore produce sempre “problemi”: sia quando è stato pieno e rassicurante, sia quanto è mancato o peggio è stato ambiguo, violento e malato. Tutti i nostri protagonisti nel corso delle puntate ci racconteranno fondamentalmente i loro “disturbi” d’amore, secondo le loro personalità e secondo come sono stati amati nella loro vita. Questo è stato il trade union che ha stimolato i due ideatori di questo webinar, psicologico e strategico “I talenti della Casa di carta”: perché ognuno dei protagonisti, influenzato dalla famiglia di origine, nel bene e nel male, ha maturato dei talenti che saranno utili nel compimento della “grande opera”. E voi ingenuamente penserete ma certo la “grande opera”: una rapina! Vi rispondiamo noi che invece la rapina è solo un escamotage, uno stratagemma che ripercorre il viaggio dell’eroe: cioè lo sviluppo del copione della loro vita.
I due conduttori la psicologa Susanna Basile e il lifecoach Nello di Mauro spiegano come e perché questa idea.
Susanna Basile psicologa: “La movie-therapy, la terapia con i film e telefilm suffragata e supportata da un reale sostegno psicologico, è di fatto diventata letteratura scientifica, in Italia, Europa e negli Stati Uniti. Per fare un esempio io stessa porto i miei lavori di movie-therapy in vari convegni e ne vengo accreditata. Recentemente nella conduzione di gruppi con l’uso di questa tecnica è emerso un nuovo tipo di dipendenza chiamata appunto binge watching, che è l’abbuffata da film o serie tv. Ed è stato lì che invece di vederne come sempre un problema, come dice il mio amico lifecoach Nello Di Mauro, ne ho visto, insieme a lui, la soluzione, l’opportunità, l’innovazione. Perché non considerare la dipendenza da serie tv, gestita nella maniera opportuna, un’occasione di grande “educazione” moralmente ecologica delle nostre “emozioni”? Tanto per chiarire qual è il limite tra intrattenimento e dipendenza: il fruitore compulsivo ricercherà di produrre nuovamente la sensazione positiva sperimentata durante la visione; potrà fantasticare, in una sorta di “trance”, durante il giorno non vedendo l’ora di ritornare al suo programma, notando delle ripercussioni sulla propria vita psichica personale e interpersonale; priverà tempo ad altre attività subendo gli effetti psicofisiologici, deficit attentivi, insonnia, irrequietezza e insostenibilità nelle conversazioni che non riguardino il programma preferito. E seguire l’evoluzione dei nostri personaggi preferiti, immaginare di essere qualcun altro, diverso da sé, genera una sorta di gratificazione simile, anche fisiologicamente, a quella ottenuta dal reale raggiungimento dell’oggetto o, in questo caso, soggetto desiderato. In altre parole andremo ad esaminare: la fatale curiosità, la discesa negli “inferi”, l’ossessione e la trasformazione completa dei personaggi delle serie tv”.
Nello Di Mauro lifecoach: “Scopriremo come dall’analisi dei modelli comportamentali dei protagonisti delle serie tv, e in particolare della Casa di Carta, come possiamo apprendere strategie utili nella nostra vita personale, nella relazione con noi stessi, nella coppia in famiglia o piuttosto nel lavoro. Nelle serie tv c’è una grande potenzialità e tesori che con la giusta visione e ascolto, se sappiamo dove dirigere l’attenzione, possiamo fare nostri e utilizzarli nella crescita personale: non solo intrattenerci ma anche trasformarci. È proprio usando le strategie dei personaggi che questo lavoro si può fare con tutte le serie tv significative in tal senso. Più semplicemente se mi piace un personaggio e lo seguirei vado a capire che cosa fa, che cosa dice, con che tono lo dice…e poi a differenza dei film nelle serie tv hai molte più informazioni, molti più elementi da modellare, molti più pensieri, azioni parole da fare tue e spendertele nella tua vita personale e professionale. Avendo anche più tempo per sedimentare nel nostro inconscio la rielaborazione dei vissuti dei protagonisti in cui ci riconosciamo, ma soprattutto in quelli in non ci riconosciamo: si sa anche in questo caso antipatie e simpatie a volte rivelano quello che ci piace e quello che non ci piace di noi. Si tratta di un format dove imparare a gestire al meglio la visione delle serie tv. Come fruirne a piccole dosi tra le due e tre puntate, poiché la capacità attentiva, di apprendimento e di sedimentazione è relativa a parametri che oscillano tra le due e le tre ore di visione. In realtà esistono due correnti di pensiero quelli che organizzano un apprendimento strutturato nel tempo per la riflessione ottimale ma anche la full immersion, perché hai a caldo tutto il senso dello sviluppo. Daremo una doppia strategia, perché comunque bisogna avere una strategia: nella full immersion ci si riempie di tutto il senso della storia della narrazione, questo ti permette di collegare le parti iniziali con le parti finali. In realtà le serie tv andrebbero riguardate: ad esempio una serie tv come “Lie to me”, io l’ho vista una decina di volte, anche perché la prima serie riportava tantissime teorie scientifiche che stimolavano le mie ricerche. Personalmente utilizzo le serie tv in questo modo: vado a confutare ciò che apprendo e ciò che ascolto e lo confronto con altri punti di vista. Così anche l’ascolto della critica dei registi e i libri che li hanno ispirati”.
Non ci resta che aspettare il primo appuntamento per domenica 3 maggio alle ore 18.00 sulla piattaforma Zoom. Nel prossimo articolo riceverete informazioni più dettagliate.

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