Home Psicologica Endometriosi: quando la psicoterapia aiuta il “femminile impazzito” ad esprimersi

Endometriosi: quando la psicoterapia aiuta il “femminile impazzito” ad esprimersi

La sua cronicità può essere alleviata con specifiche tecniche terapeutiche

Sembra ormai che l’endometriosi sia in continuo aumento ed è diventata tra le prime cause di sterilità femminile. L’endometriosi è determinata dall’accumulo anormale di cellule endometriali fuori dall’utero. Le cellule endometriali dovrebbero trovarsi all’interno dell’utero. Si determina nel corpo un’infiammazione cronica dannosa che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze dell’apparato femminile e dell’intestino. Quindi è la mucosa dell’utero posizionandosi all’esterno dello stesso come se dovesse continuare a partecipare al ciclo mestruale. Per cui, durante il ciclo, sarà facile avere dolori mestruali e anche durante i rapporti intimi. L’endometrio superfluo che viene trasportato all’esterno insieme al flusso mestruale, si blocca in alcune zone causando l’infiammazione. Il perché la mucosa arrivi in “luoghi sbagliati”, è pressoché ignorato dalla medicina convenzionale. Pare sia dovuta dalla produzione eccessiva di estrogeni. Per cui l’alimentazione, lo stile di vita e integratori specifici che cercano di ridurre l’infiammazione, sono i migliori rimedi naturali per una riduzione consistente, nel lungo periodo e in maniera sana della malattia. Perché di endometriosi non si guarisce o almeno non del tutto. Ed essendo una malattia cronica si annovera tra i disturbi psicosomatici. Per cui sarebbe necessario un supporto terapeutico per comprendere le cause profonde della sua manifestazione legate alla femminilità e alla sua accettazione ma entriamo nello specifico.

Da un punto di vista simbolico è l’espressione di una femminilità inconscia che si esprime in un modo sbagliato, in un luogo sbagliato e quindi proibito e pericoloso. Le proprie direttive sono fuori luogo perché danneggiano e dirigono la femminilità contro la stessa donna. La penetrazione diventa dolore anziché piacere perché nel femminile c’è ricezione, accoglienza, accettazione, ma il maschile è vincente e respingerlo diventa un’urgenza emergente. Meglio una penetrazione legata al dolore attraverso la chirurgia, fino ad oggi l’unico modo per eliminare queste formazioni di una femminilità “impazzita”, per eliminare il “femminile in eccesso”. Il suo ventre grida vendetta, e non vuole nessun aiuto: sarebbe meglio tenere lontano i barbari invasori. Continua a creare “muri” di sangue anche a ipotetici figli sottraendosi inconsciamente ad un compito incarnato dall’archetipo femminile. Che ci sia il sospetto che essa dedichi poco tempo al suo lato femminile cosicché questo diventi così forte da apparire dovunque per forzare una verace dedizione, che gli è stata negata dal muro delle “vestali officianti”. “Volevo essere un uomo”, “sono stata costretta ad essere un uomo” “ho dovuto fare il marito per mia madre” “devo badare alle mie sorelle non posso pensare a fare figli”, queste sono frasi chiave che si sentono dalle pazienti perché l’endometriosi soffre per le regole femminili: il solo sacrificio che le riguarda in ultima ipotesi è il chirurgo giustificato, l’unico maschile che può violare l’altare ed eliminare la troppa femminilità! Anche più volte se è il caso! Poi alla fine si dà colpa allo stress. Ma esiste uno stress buono, l’eustress che ci permette di scappare, di arrabbiarci e di essere felici; esiste uno stress cattivo, il distress che ci obbliga a restare, a sopportare e ad essere infelici. Ecco questo tipo di stress crea i disturbi cronici come l’infiammazione dell’Endometrio.

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