Home Cronaca Nuovo raid vandalico al Cus, presidente Randisi “Istituzioni siano al nostro fianco”

Nuovo raid vandalico al Cus, presidente Randisi “Istituzioni siano al nostro fianco”

Palermo, 12 apr. (Adnkronos) – Proseguono senza sosta gli episodi vandalici nel Centro universitario sportivo, a Palermo. Nella notte tra lunedì e martedì due malviventi sono entrati nella struttura di via Altofonte, danneggiando e rubando una delle grondaie del Palazzetto dello Sport. Immortalati dalle telecamere di videosorveglianza, hanno trasportato fuori dalla recinzione il pesante ‘bottino’, noncuranti dell’ampia rete di sicurezza allestita dal Cus Palermo. Questo episodio, già denunciato alle autorità competenti, è solo l’ultimo di una serie di furti e incursioni vandaliche. “Si tratta di delinquenza priva di un concreto fondamento – spiegano dal Cus -, dato che la refurtiva è di poco valore, come generi alimentari dal bar, ombrelloni, gazebo, materiale tecnico a bordo pista (ostacoli, coni), pesi dell’area fitness o addirittura la mountain bike del direttore, vecchia di un decennio e dal valore puramente affettivo”.

 

Per il presidente Cus Palermo, Giovanni Randisi, “questi episodi sono frutto di una cultura delinquenziale diffusa nella nostra città. Ciò che viene sottratto, infatti, non ha un valore tale da giustificare questi continui furti. Ci chiediamo se ciò che viene portato avanti dal Cus Palermo, in termini di promozione della sana attività sportiva tra cittadini di ogni età, dei valori di legalità e onestà, non dia fastidio a qualcuno. Chiediamo alle Istituzioni di essere al nostro fianco – aggiunge – perché, con tutte le difficoltà che hanno investito l’intero Paese negli ultimi due anni, mantenere un centro sportivo a questi livelli di efficienza non è di certo facile.

La mentalità del furto, della delinquenza, dell’illegalità non può e non deve rappresentare la città di Palermo. Ci impegniamo ogni giorno per poter garantire un servizio ai palermitani degno di una struttura del Nord, ma da soli non possiamo difenderci da chi ritiene che un’oasi come il Cus debba essere depredata e danneggiata in continuazione”.

 

 

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