Pioggia di disdette negli agriturismi siciliani con una perdita di fatturato, che nel periodo delle feste rappresentava una base certa, che in alcune zone ha superato l’80 per cento. E quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Sicilia sulle oltre 750 strutture dell’Isola, dove molti hanno preferito chiudere con perdite di oltre 50.000 euro relative sia all’ospitalità sia ai pranzi e alle feste.
A decidere di rinunciare sono soprattutto italiani, ma anche gli stranieri, che di solito scelgono la Sicilia come meta preferita, hanno preferito limitare i viaggi. “Eppure le strutture agrituristiche – sottolinea Coldiretti Sicilia – si trovano in zone isolate in montagna o in campagna, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto”.
“Sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche – aggiunge -. Luoghi dove soprattutto i bambini possono scoprire gli animali e per i grandi escursioni a piedi o in bici rappresentano sport sicuri e salutari. L’agriturismo è stato particolarmente colpito lo scorso anno dall’emergenza sanitaria: a livello nazionale ci sono stati 2,2 milioni di arrivi nel 2020 (-41,3 per cento rispetto al 2019), il numero più basso dal 2010”, conclude Coldiretti Sicilia.