Home Province Catania San Cristoforo: squarta un gatto sotto l’effetto di droghe, arrestato dagli agenti

San Cristoforo: squarta un gatto sotto l’effetto di droghe, arrestato dagli agenti

Polizia notte
Foto archivio

CATANIA – Nella serata di ieri personale dell’U.P.G.S.P. ha tratto in arresto un uomo responsabile dei reati di uccisione di animali, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Nello specifico, intorno alle ore 22:40 diversi equipaggi di volante venivano inviati in un’abitazione in zona San Cristoforo, ove era stata segnalata, tramite linea 112, la presenza di un uomo in escandescenza.
Sul posto gli agenti trovavano un 33enne, soggetto noto agli operanti in quanto  sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione in esecuzione di un provvedimento emesso dal Giudice delle indagini preliminari a seguito del suo arresto in flagranza,  avvenuto l’8 aprile scorso a Librino, per il reato di detenzione illegale di arma da fuoco e resistenza a pubblico ufficiale.

 

L’uomo, interamente coperto di sangue e con in mano un coltello, alla vista dei poliziotti andava in escandescenza e, proferendo frasi sconnesse, ingaggiava con questi ultimi una colluttazione.
Alla fine, solo grazie all’utilizzo dell’arma a impulsi elettrici “Taser”, gli agenti riuscivano a immobilizzarlo e a metterlo in sicurezza.
Nello scontro alcuni poliziotti riportavano ferite guaribili in 5 giorni.

 

Accertamenti esperiti nell’immediatezza dei fatti permettevano di appurare che all’interno dell’appartamento vi erano parecchie tracce ematiche e un gatto completamente dilaniato.

Dalle dichiarazione dei familiari, si riusciva ad apprendere che l’uomo, a causa di una violenta crisi nervosa dovuta, a loro dire, all’abuso di sostanze stupefacenti,  si era scagliato immotivatamente contro l’animale, uccidendolo con crudeltà.

 

Dopo le prime cure del caso, l’uomo veniva trasportato in ambulanza presso l’ospedale Garibaldi dove, a seguito di esame tossicologico, risultava positivo all’assunzione di cocaina e cannabinoidi. Pertanto, veniva tratto in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, condotto in carcere in attesa del giudizio  per direttissima.

 

 

 

 

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