Adelaide Bernardini e lo scrittore Luigi Capuana si incontrano nel 1895. La giovane ragazza, proveniente dalla Turchia, scampata ad un tentato suicidio, viene assunta a Roma presso la sua casa come segretaria e bibliotecaria.
Da quell’incontro sarebbe nato un amore e un sodalizio culturale durato sino alla morte del teorico del verismo, spentosi a Catania nel 1915.a quell’incontro sarebbe nato un amore e un sodalizio culturale durato sino alla morte del teorico del verismo, spentosi a Catania nel 1915.
Ricordata di rado e solo come moglie di Capuana, Adelaide Bernardini, inizialmente nota con lo pseudonimo ‘Chimera’, è stata poetessa, narratrice, articolista, drammaturga, critica e librettista, tra le voci più note della cultura italiana tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. Eppure, i suoi scritti, cospicui e vari per generi e per temi, e il suo ruolo di collaboratrice e coautrice dell’opera del marito, sono stati pressoché ignorati.
Umbra di nascita e siciliana d’adozione, Bernardini è stata testimone di anni cruciali della storia politica, culturale e sociale d’Italia, dal periodo postunitario fino al secondo conflitto mondiale, che ha raccontato in poesie, novelle e testi teatrali, forte della sua formazione di maestra e fervente lettrice, spinta da una ferrea ambizione e, inevitabilmente, corroborata dal fecondo humus culturale in cui si ritrovò a vivere grazie al marito, risiedendo prima a Roma e poi a Catania.