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Rifiuti: Confindustria Sicilia, ‘Ars approvi subito norma salva-impianti’

"Plauso" da Confindustria Sicilia al Governo regionale per la norma 'salva impianti', la legge che "sblocca il sistema della raccolta differenziata, che salva la funzionalità e l’esercizio degli stabilimenti di lavorazione del ciclo dei rifiuti, che sblocca le prospettive di realizzazione dei termovalorizzatori, che non manda in tilt il sistema di raccolta dei rifiuti industriali in tutta la Sicilia

“Plauso” da Confindustria Sicilia al Governo regionale per la norma ‘salva impianti’, la legge che “sblocca il sistema della raccolta differenziata, che salva la funzionalità e l’esercizio degli stabilimenti di lavorazione del ciclo dei rifiuti, che sblocca le prospettive di realizzazione dei termovalorizzatori, che non manda in tilt il sistema di raccolta dei rifiuti industriali in tutta la Sicilia. Il Governo regionale ha varato una norma che cambia l’assetto in tema di rifiuti”. Da luglio fino a oggi il sistema aveva previsto l’obbligatorietà della distanza di 3 chilometri “dal centro abitato di qualsivoglia impianto di gestione dei rifiuti ed opere ad essi connesse, a prescindere dalla classificazione urbanistica di destinazione”, con il risultato, avvertono da Confindustria Sicilia, della “paralisi totale” del sistema dei rifiuti e “la corsa galoppante verso il disastro ecologico”.

 

 

“Si trattava, infatti, di una norma gravissima in contrasto con la Costituzione, che blocca lo sviluppo, le imprese, la raccolta differenziata e crea un disastro ecologico – spiegano da Confindustria Sicilia -. Oggi il Governo Schifani è intervenuto per correre ai ripari e correggere il tiro con una norma che elimina il vincolo (tra l’altro incostituzionale) dei 3 chilometri”. L’auspicio per l’associazione degli industriali siciliani è che l’Ars approvi con “la massima urgenza e tempestività” la legge.

 

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“Altrimenti diventerà impossibile realizzare impianti di stoccaggio e gestione rifiuti (a prescindere dalla loro classificazione) anche in aree industriali – concludono da Confindustria -. Con l’assurda conseguenza che non saranno autorizzabili nemmeno gli impianti di raccolta e stoccaggio di carta e/o vetro in aree industriali”.

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