Roma, 20 lug. – “Un altro capodoglio vittima di una rete, il secondo al largo delle Eolie. Mentre il primo è riuscito a salvarsi grazie all’intervento dei sommozzatori della Guardia Costiera, questo lotta ancora per liberarsi da questa trappola mortale, come ha spiegato Carmelo Isgrò, biologo direttore del MuMa – Museo del Mare Milazzo. E’ inaccettabile che questa specie sia minacciata da reti che sono illegali in Italia da circa 20 anni, ma che alcuni continuano a usare impunemente”. Così su facebook Greenpeace. “Il periodo in cui solitamente vengono usate è cominciato da poche settimane e abbiamo già due vittime – spiega Greenpeace – Proprio in questo periodo l’anno scorso una madre e un piccolo erano stati ritrovati morti intrappolati al largo di Ventotene. E’ ora che la ministra Teresa Bellanova si attivi per vietare tutte le reti derivanti, ed evitare che una falla legislativa copra ancora l’uso di questi strumenti fuori legge”.
“Noi come sempre continueremo a lottare perché queste tragedie non si ripetano: proprio ora stiamo navigando nel Tirreno centrale con il tour Difendiamo il mare per verificare come stanno queste meravigliose creature nel Santuario dei Cetacei. Le reti sono solo uno dei pericoli che minaccia questi animali” conclude Greenpeace.
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