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Banco Alimentare: ‘Richieste d’aiuto in crescita, si usi buon senso, no a sprechi’

Complici anche i rincari, crescono in Italia le richieste di aiuto con sempre più persone e famiglie che si trovano in povertà assoluta o rischiano di scivolarci nonostante abbiano un lavoro

Complici anche i rincari, crescono in Italia le richieste di aiuto con sempre più persone e famiglie che si trovano in povertà assoluta o rischiano di scivolarci nonostante abbiano un lavoro. A fare il punto della situazione Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare. Dall’inizio dell’anno sono state 85.000 in più le richieste ricevute dalle 7.600 strutture caritative sostenute dalla onlus in tutta Italia.

Banco Alimentare stima di aver distribuito 110.000 tonnellate di cibo – salvandone dallo spreco 42.500 – a 1.750.000 persone e famiglie in difficoltà. “Circa 20.000 tonnellate di cibo ‘salvato’ è stato recuperato tra i punti vendita di 1.800 supermercati in 900 comuni grandi e piccoli d’Italia. Questa è una attività – sottolinea Bruno all’Adnkronos – che può assolutamente crescere”. Una strada è realizzare nuove partnership tra aziende della filiera agroalimentare, istituzioni e realtà del terzo settore. Un impegno su cui punta la Fondazione Banco Alimentare nell’anno che verrà.

Ma un conto è recuperare le eccedenze alimentari per evitare che diventino spreco, attività che la onlus porta avanti da 33 anni a questa parte, un conto il cibo, che specie durante le feste natalizie quando si tende a comprarne di più, finisce spesso nei cestini della spazzatura di casa propria. “Spreco irrecuperabile – evidenzia Bruno -, per cui mi sento di lanciare un appello: ciascuno usi buon senso perché non venga generato.

 

Quello dello spreco alimentare è un problema serio che merita attenzione e un grande lavoro di educazione”.

 

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