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Stm, Fim e Cisl: a Catania 700 nuovi posti di lavoro entro il 2027

Attanasio (Cisl) e Nicastro (Fim): «La ZES sostenga il percorso di reinvestimento ed espansione delle aziende e la riqualificazione della zona industriale»

Catania, 5 ottobre 2022 – L’attesa notizia della realizzazione dell’impianto di produttivo per la costruzione di un impianto di wafer in Carburo di Silicio (“SiC”) a Catania è arrivata questa mattina.
La direzione nazionale di STMicroelectronics ha comunicato che la Commissione Europea ha approvato, ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato, la sovvenzione diretta di 292,5 milioni di euro a sostegno di 730 milioni di euro che l’azienda impiegherà per realizzare il “progetto Sic” con l’assunzione diretta di 700 persone.

 

«È una notizia che attendevamo da tempo – dichiarano Pietro Nicastro Segretario Generale della Fim Cisl Sicilia e Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania – per il territorio di Catania rappresenta un riconoscimento importante che conferma il ruolo strategico del sito produttivo non solo per la STMicroelectronics ma per l’intero comparto dei semiconduttori in Europa. I previsti 700 nuovi posti di lavoro dovranno principalmente coinvolgere i giovani del territorio».

 

Il processo di produzione del semiconduttore si completerà, infatti nello stesso stabilimento dove si realizzerà l’intera catena del valore del substrato di SiC, dalla produzione della materia prima (“carburo di silicio”) alla fabbricazione dei wafer di SiC.

 

«Auspichiamo – aggiungono Nicastro e Attanasio – che le collaborazioni di ricerca e formazione con l’Università di Catania e gli istituti tecnici aumentino per qualificare le competenze dei lavoratori e diventare un polo di eccellenza per tutto il paese. Un percorso che va sostenuto anche nell’ambito della Zona Economica Speciale Sicilia Orientale, come abbiamo evidenziato nelle interlocuzioni con il commissario Alessandro Di Graziano, per quelle aziende che reinvestono e programmano attività di espansione all’interno nell’ambito della zona industriale di Catania. Diventa altrettanto importante che la Zes, oltre alle misure rivolte al credito d’imposta e alla formazione del personale, supporti una concreta e urgente riqualificazione del perimetro entro cui si svolgono le attività nell’area produttiva etnea».

 

Soddisfazione anche da parte della Fim nazionale, per voce del segretario Massimiliano Nobis: «Finalmente un provvedimento concreto della Comunità Europa, il primo sul nostro Paese dopo l’annunciato piano 2030 Digital Compass, che si propone di produrre in Europa un quinto dei chip del fabbisogno mondiale entro la fine del decennio con investimento complessivo di 20 miliardi di euro. È un provvedimento che sostiene i processi legati alla transizione verde e che pone attenzione all’occupazione. Ci attendiamo altri provvedimenti a sostegno dell’industria dei Chip nel nostro Paese».

 

 

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