Home Lavoro Cgil: “in Sicilia boom di Cig (+1306%), 67mila fuori da circuito produttivo”

Cgil: “in Sicilia boom di Cig (+1306%), 67mila fuori da circuito produttivo”

Cgil Sicilia

Palermo, 27 gen. – Il 2020 si è chiuso per la Sicilia con un +1.306 per cento di ore di cassa integrazione autorizzate rispetto all’anno precedente, il triplo di quelle successive alla crisi del 2008. Sono più di 67mila, dunque, i lavoratori rimasti fuori, nei mesi di crisi sanitaria, da ogni circuito produttivo, con una perdita di reddito stimata per ognuno di loro di oltre 5.900 euro in un anno. E’ quello che emerge da uno studio realizzato, per conto della Cgil Sicilia, dal Centro studi dell’associazione Lavoro & Welfare, presieduto da Cesare Damiano, e presentato oggi.

“La cassa integrazione – ha detto Damiano – rappresenta un termometro per l’andamento dell’economia e dell’occupazione e ne testa lo stato di salute. Guardando ai dati è evidente che non siamo messi bene e che siamo lontani dal ritorno alla normalità”. I dati sono stati illustrati da Monica Genovese, componente della segreteria regionale Cgil, che ha evidenziato “la necessità urgente e improrogabile di una riforma del mercato del lavoro, degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive”.

Dall’analisi di tutte le tipologie di Cig (ordinaria, straordinaria, fondi di solidarietà, cassa in deroga) emerge che sono andate complessivamente perdute nell’Isola 17.549.678 giornate lavorative (526 milioni in tutto il Paese) e un reddito totale di 398 milioni di euro al netto delle tasse. Nel dettaglio, le ore coperte dai Fondi Fis hanno avuto un’impennata rispetto allo stesso periodo del 2019 del + 5.645,28 per cento, la cassa integrazione in deroga ha registrato un aumento del 351.603,22 per cento, la Cigs una crescita più contenuta del 30,06 per cento, mentre l’aumento più consistente, a causa della scelta caricare tutte le richieste per Covid-19 sulla Cigo, l’ha registrato la cassa integrazione ordinaria con un +2.268, 84 per cento, pari a 42.659.396 ore, e picchi nelle province di Ragusa (+4,471 per cento), Caltanissetta (+4.281 per cento), Agrigento (+3521 per cento).
(Adnkronos)

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