Home Regione Sull’accorpamento delle Camere di Commercio in Sicilia incontro Manenti – Castelli

Sull’accorpamento delle Camere di Commercio in Sicilia incontro Manenti – Castelli

 

Una norma inaffidabile. Rispetto a cui è necessario predisporre una interlocuzione con tutte le parti interessate per avviare un percorso di modifica il più possibile sostenibile con le esigenze del mondo delle imprese. E’ quanto cercherà di fare il Governo nazionale nei prossimi mesi a proposito dell’emendamento del Sostegni bis che ha previsto l’accorpamento di cinque Camere di Commercio in Sicilia (Siracusa, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta e Trapani) a meno che, nel frattempo, non subentrino interventi tali da spingere il presidente della Repubblica all’even­tua­le ri­cor­so alla facoltà pre­vis­ta dall’ar­ti­co­lo 74 della Costi­tu­zio­ne nei con­fron­ti di leggi di con­ver­sio­ne di decreti-​legge ca­r­at­te­ri­z­za­ti da gravi ano­ma­lie che venis­se­ro sot­to­pos­te allo stesso capo dello Stato. E’ quanto ha assicurato il vice ministro dell’Economia, Laura Castelli, al presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, nel corso di un incontro tenutosi a Pozzallo in cui, tra gli altri argomenti, la stessa rappresentante del Governo Draghi si è soffermata sul tema in questione. “Anche il vice ministro Castelli – spiega Manenti – ha ravvisato l’anomalia rappresentata da un emendamento che, inserito nel contesto del Sostegni bis, poco o nulla ha a che vedere con lo spirito di una normativa tesa a garantire supporto alle imprese penalizzate dalla crisi pandemica. Anzi, in questo modo, si rischia di ottenere l’effetto contrario e di penalizzare le imprese di questi territori rispetto a cui non si può registrare, per storia, tradizione e soprattutto posizione geografica, alcun tipo di contiguità. Abbiamo esortato il vice ministro Castelli, che ha preso atto delle nostre perplessità, ad accelerare il più possibile l’iter finalizzato a rimettere in discussione la normativa appena approvata e a dare vita a un percorso di rivisitazione della normativa che riguarda le Camere di commercio così da renderle più omogenee e più rispondenti alle esigenze delle imprese a cui si rivolgono”.

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