Home Eventi Anfiteatro Princessa a Santa Venerina: “Gli industriali del ficodindia” con Tuccio Musumeci

Anfiteatro Princessa a Santa Venerina: “Gli industriali del ficodindia” con Tuccio Musumeci

Tuccio e Claudio Musumeci

Dopo il successo delle tre repliche nella sua Catania, venerdì 30 luglio (ore 21) l’Anfiteatro Princessa di Santa Venerina ospita il maestro Tuccio Musumeci, protagonista della commedia brillante Gli industriali del ficodindia. Prodotta dal Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, la commedia di Massimo Simili è interpretata, oltre che dal mattatore Tuccio Musumeci nei panni del ragioniere Scillichenti, dagli attori Riccardo Maria Tarci (Don Ferdinando Nuscarà), Olivia Spigarelli (la governante Antonia) e da Luca Fiorino (Ferdinando II), Lorenza Denaro (Sisina), Claudio Musumeci (Shannon, l’americano), Enrico Manna (Il turco), Santo Santonocito (L’avvocato). La regia è di Giuseppe Romani, scene e costumi di Giuseppe Andolfo, le musiche di Matteo Musumeci.

La storia alla base della commedia si sviluppa da quella che il catanese Massimo Simili raccontò, all’inizio, nell’articolo “Il miracolo economico del cavaliere Nuscarà”. Era la vicenda vera, ma inverosimile, di un abile truffatore, un tizio che riusciva a farsi finanziare il progetto di spremere la buccia del pistacchio fresco per ottenere la “pistacchiola”, potente collante siciliano. Un’industria che, naturalmente, rimaneva sulla carta ma arricchiva l’industriale. L’articolo prospettava un caso limite talmente paradossale che in tanti proposero all’estensore di sviluppare l’argomento in un libro. «Nel fenomeno degli industriali del ficodindia, c’è un particolare importante: un imbroglio del genere presuppone degli approfittatori d’altissima classe che – chiamateli filibustieri, chiamateli figli di cane, chiamateli come volete – sono anche degli artisti, se è vero che l’arte è una cosa a sé, al di là del lecito e dell’illecito. Gente dalla quale bisogna tenersi alla larga, d’accordo, rifacendole tanto di cappello: la ricchezza d’immaginazione è un grandioso spettacolo».

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