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Missili su Odessa, si intensifica la battaglia nel Donbass

Missili su Odessa, si intensifica la battaglia nel Donbass
Missili su Odessa, si intensifica la battaglia nel Donbass

KIEV (ITALPRESS) – Sul campo in Ucraina la situazione rimane estremamente tesa. Esplosioni si sono sentite in giornata sia a Odessa che a Kherson. Allarmi anti-aereo si sono ripetuti a Kharkiv e a Poltava mentre il fronte più incandescente rimane sempre quello del Donbass. Le truppe del Cremlino si starebbero preparando in vista di un attacco massiccio su Sloviansk, che assieme a Kramatorsk è una delle città più importanti nella parte settentrionale della regione. A Mariupol l’evacuazione dalla Azovstal si è nuovamente fermata e all’interno dell’enorme stabilimento rimarrebbero ancora centinaia di civili.
Secondo Denys Shleha, comandante di una delle brigate nazionali presenti nell’acciaieria, i russi avrebbero immediatamente ricominciato a sparare appena completata l’uscita (parziale) di donne e bambini ventiquattr’ore fa. “La notte è stata agitata”, ha scritto il militare. Il presidente ucraino Zelensky, in ogni caso, ha osservato che l’evacuazione riguarda solo i civili e non i soldati, neanche quelli feriti: per loro l’agonia è destinata a proseguire.
Che la diplomazia stia continuando ad arrancare e che non ci siano spiragli di pace in Ucraina lo conferma lo sdegno internazionale per le parole utilizzate ieri sera dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. L’intervista rilasciata al programma Zona Bianca di Rete4 ha fatto il giro del mondo ed è stata commentata da tutte le più autorevoli cancellerie. Il rappresentante di Mosca, nel suo incauto parallelismo fra i politici di Kiev e il regime nazista, a proposito di Zelensky aveva sottolineato che “anche Hitler era ebreo”. Parole improvvide che hanno provocato sconcerto e che hanno visto scendere in campo Dani Dayan, presidente dello Yad Vashem, il Museo che a Gerusalemme ricorda l’Olocausto, secondo il quale si è trattato di “affermazioni false, deliranti e pericolose”. Anche il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha giudicato “gravi” le esternazioni provenienti dal governo russo, mentre nel nostro Paese identico disappunto è stato manifestato dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Noemi Di Segni. “La possibilità che è stata data al ministro degli Esteri russo Lavrov di esprimere la propria dottrina antisemita nell’ambito di uno spazio televisivo di approfondimento riporta ancora una volta al tema della responsabilità dei media. Così facendo infatti si dà legittimazione all’odio, non lo si contestualizza né lo si ripudia.
La meschina propaganda di usare temi di dolorosa memoria ebraica e pregiudizio antisemita per rendere ancora più incendiaria la guerra già accesa è grave e non va sottovalutata”. Anche l’Unione Europea non è rimasta silente: “Questi commenti perpetuano la narrativa oltraggiosa sulla denazificazione dell’Ucraina”. Si tratta, per il vice presidente dell’Ue Margaritis Schinas, di considerazione “false”, che “distorcono e banalizzano l’Olocausto, il genocidio di 6 milioni di ebrei. Qualsiasi tentativo di trasformare le vittime della Shoah in carnefici è inaccettabile”.
-Photo credit: agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS)


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