Home Editoria Pillole Sherlock Holmes, dal 1° gennaio le storie del detective libere dal copyright

Sherlock Holmes, dal 1° gennaio le storie del detective libere dal copyright

E' la fine di un tormentato dibattito legale su come la legge sul diritto d'autore dovrebbe trattare il personaggio originale di Conan Doyle

L’inizio del 2023 segnerà la fine dei diritti d’autore su Sherlock Holmes: dal 1° gennaio le ultime storie del detective privato creato dallo scrittore scozzese Sir Arthur Conan Doyle sono finalmente libere da copyright. “L’avventura dell’inquilina velata” e “L’avventura di Shoscombe Old Place” entreranno, infatti, nella sfera del pubblico dominio essendo passati 95 anni dalla loro pubblicazione, secondo la legislazione anglosassone. Stessa sorte nei paesi di lingua inglese toccherà a centinaia di libri pubblicati nel 1927, come “Gita al faro” di Virginia Woolf, “America” di Franz Kafka, “Il tempo ritrovato”, l’ultimo volume di “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, “Uomini senza donne” di Ernest Hemingway e “Zanzare” di William Faulkner.

Il pubblico dominio consente a chiunque di ripubblicare, remixare o rifare opere senza il permesso del detentore dei diritti. La decadenza del copyright sulle storie di Sherlock Holmes segna anche la fine di un tormentato dibattito legale su come la legge sul diritto d’autore dovrebbe trattare il personaggio originale di Conan Doyle.

 

Molte delle opere precedenti di Conan Doyle erano già di dominio pubblico da prima del 2019, ma in quell’anno gli eredi dell’autore sostennero che ciò non poteva permettere di trattare tutta la sua produzione allo stesso modo. Così sono nate molteplici controversie legali su nuove storie di Sherlock Holmes non autorizzate, tra cui una causa ora risolta contro Netflix per il suo spinoff “Enola Holmes”.

 

 

 

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