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Rosalda Schillaci nel suo “Istintu di jinestra”

CATANIA – La poetessa e scrittrice catanese Rosalda Schillaci il 12 dicembre del 2018 ha presentato presso la biblioteca Livatino del Castello Leucatia di Catania il suo nuovo libro di poesie in lingua siciliana “ISTINTU DI JINESTRA”, edizione curata dall’associazione Marranzatomo, con prefazione di Antonino Magrì.

Il titolo della raccolta di poesie è rivelatore del percorso esistenziale dell’autrice, condotto dalle origini ad oggi verso la lingua del cuore, verso un ideale ritorno a casa, alla Sicilia. Questo spiega la differente scelta linguistica rispetto alla sua prima raccolta di poesia in lingua italiana “Infiniti Definiti” per Algra editore.

E così la Schillaci ha spiegato dinanzi ad un pubblico numeroso e attento che con “Istintu di jinestra” ha voluto recuperare le buone antiche radici, risparmiandole dall’usura del tempo.

Le emozioni e i sentimenti espressi in siciliano, la lingua madre che è tale anche nei sentimenti espressi e inespressi nelle gioie e dolori del quotidiano.

Durante la piacevole serata, gestita e ottimamente guidata dai relatori Rosetta Di Bella e Antonino Magrì ha trovato giusto ricordo la tradizione poetica e narrativa dei maestri siciliani Martoglio e Sciascia, considerati dalla Schillaci come autentici fari della sua ispirazione.

Che cos’è l’Istinto evocato dal titolo?

E’inteso come scintilla di vita, la poesia di un fiore, la ginestra,  che è capace di forza e rinasce oltre ogni ragione.

Il libro ha una linea ben tracciata nella teoria delle radici (fuoco, acqua, terra, aria) del filosofo Empedocle e nella lotta tra: Filia, amicizia, e Neikos, dissidio, che crea il caos.

“Istintu di Jinestra” ha buon ritmo e intreccia i propri fili narrativi nella continua rivisitazione ora nostalgica, ora prospettica.

Nella raccolta, attraverso le singole poesie l’autrice a volte insegue una ricerca metrico-formale attenta; altre volte utilizza il verso libero per sviluppare appieno la dimensione intimistica.

La brava poetessa propone il suo modo di fare poesia per essere poesia, come essenza e non apparenza.

Ci tiene, e lo dichiara al suo affezionato pubblico, ad essere non solo poetessa dell’attimo, dell’occasione, ma controcanto di sostanza, musicalità, ricchezza.

Ed il progetto, quanto mai ambizioso nell’impoverirsi del vivere quotidiano, a giudicare dalla risposta del pubblico, è sicuramente apprezzato e riuscito.

 

 

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