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Sicurezza stradale Codacons: ‘In 2022 proventi multe destinati a coprire rincari luce e gas’

Il Codacons torna all'attacco sul tema delle multe e sulla necessità che i suoi proventi siano destinati alla sicurezza stradale. E punta il dito contro l'emendamento ad hoc approvato nel Dl aiuti che consente agli Enti locali, per il solo 2022, di orientare queste risorse a riequilibrare il buco aperto dal caro-bollette nei bilanci dei Comuni

Polizia Municipale
Foto archivio

Il Codacons torna all’attacco sul tema delle multe e sulla necessità che i suoi proventi siano destinati alla sicurezza stradale. E punta il dito contro l’emendamento ad hoc approvato nel Dl aiuti che consente agli Enti locali, per il solo 2022, di orientare queste risorse a riequilibrare il buco aperto dal caro-bollette nei bilanci dei Comuni . “Una scelta indecente e sbagliata, che avrà conseguenze gravissime sulla sicurezza stradale”, torna a denunciare il Codacons che annuncia la presentazione, a stretto giro di posta, di un ricorso alla Corte Costituzionale per ottenere l’annullamento della norma.

Quanto previsto dal dl Aiuti infatti, insistono i consumatori, avviene in deroga alle norme del Codice della Strada secondo cui i proventi delle multe, in particolare quelli derivati dalle sanzioni per eccesso di velocità rilevate con l’autovelox, devono essere destinati – almeno in parte – a interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali. E incredibilmente, prosegue la nota, “questo accade proprio nell’anno (il 2022) in cui esordisce finalmente un meccanismo per rendere più trasparente l’impiego di tali risorse da parte dei Comuni, obbligati a pubblicare online la rendicontazione annuale degli importi incassati dalle contravvenzioni elevate per infrazioni stradali e la destinazione di questi fondi, così come richiesto dalle norme di legge”.

Ora invece, prosegue il Codacons, “i Comuni potranno sottrarre queste somme alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi comprese la segnaletica e le barriere, e dei relativi impianti, nonché al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, ivi comprese le spese relative al personale”.

 

E tanto per fare qualche numero, Milano è sul podio con 102 mln di euro rastrellati dalle sanzioni seguita da Roma a quota 94 mln.

 

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