Home Economia Confcommercio Sicilia in audizione all’Ars “senza interventi, sarà catastrofe”

Confcommercio Sicilia in audizione all’Ars “senza interventi, sarà catastrofe”

Palermo – 11 maggio 2021. – “Non riusciamo ad essere ottimisti. Moltissime aziende, oltre 40mila, rischiano la chiusura in Sicilia. Si stima la perdita di almeno 30 miliardi di fatturato e di circa 30mila unità lavorative. Se non si interviene immediatamente, sarà una catastrofe senza precedenti”. Così il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, oggi al quinto giorno di sciopero della fame, audito questa mattina in commissione Attività produttive all’Ars, presieduta dall’on. Orazio Ragusa. Alla presenza dell’assessore regionale Domenico Turano, Manenti ha ribadito che “occorre potenziare la misura straordinaria di liquidità gestita dall’Irfis, anche in termini di celerità istruttoria con tempi di deliberazione certi”.
“E’ indispensabile – ha aggiunto – agevolare e accelerare il contributo a fronte di finanziamenti concessi alle imprese con sede in Sicilia danneggiate dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Ci riferiamo specificatamente al cosiddetto Fondo Sicilia che occorre rifinanziare il prima possibile e non più con l’8% a fondo perduto ma almeno con il 10%, sempre a fondo perduto”.

Manenti ha anche sollecitato “una terza misura che deve essere modulata per le aziende con maggiori esigenze con un finanziamento sino a 350mila euro da dividersi tra il sistema bancario e l’Irfis, in cui l’Irfis si deve impegnare a coprire tutti gli interessi maturati anche per la parte da corrispondere al sistema bancario”. Il riferimento è alla prevista rimodulazione dei fondi europei e nazionali extra finanziaria (250 milioni di euro), da utilizzare per i ristori alle imprese colpite dalla crisi dovuta alla pandemia, rimodulazione che, secondo Confcommercio Sicilia, deve essere immediata così come altrettanto immediata deve essere la scelta dei criteri e delle modalità per l’erogazione dei contributi che deve avvenire sempre attraverso l’Irfis come soggetto attuatore e l’assessorato alle Attività produttive come centro di responsabilità.

Chiesti ristori, altresì, sia per le utenze che per gli affitti. Risorse in più che devono essere stanziate direttamente ai proprietari degli immobili che dimostrano, attraverso i contratti registrati, il loro credito. In questo modo, i fondi arriveranno direttamente ai proprietari e non incideranno sui ristori previsti, anche se, di fatto, i benefici ricadranno positivamente su tutti. L’assessore regionale Turano, di concerto con l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, che seppur non presente ha delegato il collega a pronunciarsi, si è detto disponibile, anche grazie all’opera di sensibilizzazione attuata dall’on. Ragusa, che ha presieduto la commissione, alla presenza, tra gli altri, dei deputati regionali Stefania Campo e Nello Dipasquale, a illustrare il contenuto delle richieste al governatore Musumeci e già mercoledì 19 maggio sarà convocato un tavolo ristretto per verificare come dare attuazione alle procedure sopra descritte.

L’assessore Turano, poi, facendosi portavoce assieme al collega Armao di tale istanza, ha chiesto a Manenti, e agli altri vertici di Confcommercio Sicilia che la stanno portando avanti, di sospendere la protesta. Manenti ha ringraziato per l’attenzione respingendo, però, la richiesta e sottolineando che si proseguirà con lo sciopero della fame sino a quando non si avranno i primi risultati concreti a sostegno delle categorie più duramente colpite.

Intanto, Manenti ha ricevuto, nella sede Confcommercio di Pozzallo, dove sta attuando la protesta, la visita del sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, accompagnato dal presidente provinciale Federfiori, Giovanni Salerno, presente il presidente di Confcommercio Pozzallo, Giuseppe Cassisi. A nome della sua città, Gurrieri ha confermato la vicinanza al presidente regionale e ha assunto uno specifico impegno, quello di invitare il Consiglio comunale di Chiaramonte ad approvare un documento congiunto tra tutte le forze politiche da inviare ai massimi vertici istituzionali. Documento contenente le richieste di Confcommercio Sicilia: no al coprifuoco, date certe sulle riaperture da attuare in piena sicurezza, pianificazione vaccinale dinamica. Il Consiglio comunale di Pozzallo, invece, ieri pomeriggio, su proposta del consigliere Massimo Solarino, ha approvato la proposta di mozione di solidarietà a Confcommercio Sicilia oltre alle attività commerciali tuttora chiuse. Si è registrato, tra l’altro, l’intervento del sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che, in aula, ha manifestato la propria concreta vicinanza alle categorie che stanno subendo i colpi della pandemia senza tregua alcuna.

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