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Diocesi Acireale, Giarre (Ct): giornata mondiale del malato, incontro diocesano con Vescovo Raspanti

L ’11 febbraio ricorre la Giornata mondiale del Malato istituita da Papa Giovanni Paolo II nel 1992, nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, con l’intento di ricordare gli ammalati e coloro che li assistono

L ’11 febbraio ricorre la Giornata mondiale del Malato istituita da Papa Giovanni Paolo II nel
1992, nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, con l’intento di ricordare gli
ammalati e coloro che li assistono.

 

In preparazione a quest’importante appuntamento la diocesi di Acireale propone un
momento di preghiera che vuole celebrare la vita umana e al contempo sottolineare
l’importanza della cura e dell’assistenza ai malati.
La Giornata verrà celebrata mercoledì 7 febbraio nella Chiesa Madre di Giarre, la
parrocchia Sant’Isidoro Agricola.

 

Avrà inizio con un momento di preghiera e testimonianza alle ore 16.30. Il pomeriggio
proseguirà poi con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Antonino
Raspanti alle ore 17.00.

 

Nella celebrazione eucaristica sarà somministrata l’unzione degli infermi a coloro che
desiderano riceverla. A seguire la processione aux flambeaux all’interno del duomo giarrese.
Per l’occasione sarà possibile parcheggiare nel piazzale dell’oratorio parrocchiale. Il tema
scelto quest’anno si evince dal messaggio del Papa:
“Non è bene che l’uomo sia solo. Curare il malato, curando le relazioni”
Vera Presti, responsabile diocesana della Pastorale della Salute, così dichiara: “
La giornata del Malato è un momento importante di sensibilizzazione. Bisogna che riscopriamo tutti la nostra umanità e la nostra propensione al sostegno del prossimo. È anche una bella circostanza per ringraziare quanti si mettono in prima linea per il malato: caregiver, familiari, personale ospedaliero e volontari che mettono a disposizione la loro vita per chi si trova in condizione di necessità”.

 

E conclude:
“Siamo chiamati a fare il possibile per alleviare le sofferenze fisiche e morali di
chi vive una condizione di malattia. Ringraziare Dio per il dono della vita è fondamentale
quanto pregarlo per dare la forza a ciascuno di noi di accompagnare e dare sostegno al
fratello ammalato. La vita, anche se segnata dal dolore, ha sempre una sua dignità e noi
come cristiani non possiamo esimerci dall’essere uomini e donne di speranza. Da vivere e da donare sempre.”

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