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Amenanos Festival: il Teatro Classico a Catania

Michele Di Dio – Associazione Culturale DiDe –   si prefigge questo scopo: restituire alla Città di Catania ed a un pubblico eterogeneo la possibilità di riappropriarsi degli antichi splendori di questo glorioso Teatro dalle straordinarie potenzialità non del tutto espresse, che ritorni a parlare con voce suadente alla Comunità e ai turisti attraverso un cartellone e cast di eccellenze Nazionali ed Internazionali.
“Come Responsabile e Produttore dell’Amenanos Festival, la prima volta di un Cartellone Classico all’interno del Teatro Antico di Catania, è con massima attenzione e cura che intendo accostarmi a questo Sito. Il Teatro parla e bisogna saperlo ascoltare; così il Teatro Antico di Catania ci ha suggerito quale direzione seguire per valorizzare al meglio le sue caratteristiche”. – “Entrando in un Palazzo settecentesco, dal cuore pulsante Greco Romano, ci si imbatte in un luogo unico al mondo, dove è ancora possibile poter contrarre il tempo e  viaggiare fra  i  secoli del Mito Greco e Shakespeariano senza stravolgere la sua essenza. La scelta di far incontrare il primo dei 3 grandi tragediografi greci: Eschilo, con il grande drammaturgo inglese William Shakespeare è suggerita dalla conformazione  del  Teatro  stesso che riabbraccia ciò che più gli è consono, creando un connubio mai dissonante pur percorrendo millenni di Storia”.

Il programma persegue un obiettivo preciso, ossia la rivalutazione di un Teatro Antico fra i  più caratteristici , un unicum italiano con il fiume  Amenano  che  scorre  al  suo  interno,  ecco perché al fine di valorizzare ancora di più la particolarità del  Teatro è  stato  progettato un palco in policarbonato (trasparente) commissionato dalla mia Associazione Culturale e progettato dagli Architetti Luca Fauzia e Salvatore Ciantia, l’Azienda Endi Srl si occuperà della costruzione.

Un luogo sacro che necessitava d’esser dissetato dalla fonte del  Mito,  ogni  pietra  della nostra stupenda Isola trasuda storia e cultura.

La scelta del nome Amenanos nasce proprio per la sua simbologia mitica, segno di tenacia, della Città che non si arrende, che placa la furia della sorella lava con le carezze delle sue acque.

Tale iniziativa culturale per il Teatro Antico di Catania vuole essere un fiore all’occhiello non solo per la Città etnea ma per tutta la Sicilia, arricchiremo così il già pregevole litorale della costa orientale siciliana che insieme ai due vicini Teatri illustri, Siracusa e Taormina, rappresenterebbe, per promozione culturale e affluenza di  pubblico, un’eccellenza italiana non riscontrabile in nessun’altra zona geografica del Mediterraneo” . Michele Di Dio Direttore Generale

 Il teatro come utopia vivente

 Nella nostra società standardizzata che trasforma tutto e tutti in prodotti, in feroci consumatori/consumati, il Teatro è l’unico mezzo per non smarrire l’orientamento e per ritrovare una via possibile verso l’Umanità.

Mi piace ricordare che il teatro nell’antica Grecia era un fenomeno “popolare”, in senso alto. Da qui nasce l’idea di Teatro aperto, agorà, spazio di incontro e scambio tra culture e visioni del mondo diverse, apparentemente distanti tra loro. Questo concetto porta ad un rapporto intenso, per certi versi empatico con la città, le periferie e tutta l’articolazione territoriale urbana e metropolitana in cui avviene un evento teatrale. Il Teatro Antico di Catania, nella mia concezione, dovrebbe essere un luogo di incontro privilegiato, uno spazio di libertà creativa, un punto di riferimento collocato nel fuoco prospettico di una città protesa verso il futuro e, quindi, verso una dimensione multiculturale del vivere civile. Un Odeon meraviglioso, una macchina dei sogni, un luogo per poter correre sul filo del tempo, per riuscire ad immaginare il domani, l’attualità, la politica, la Poesia, la Storia.

Insomma, il Teatro come Utopia vivente, concreta, realizzata sulle tavole del palcoscenico ogni giorno: finzione apparente e verità, per cui vale la pena di combattere con le pasoliniane armi della poesia.

Un teatro per restare umani. Un teatro per resistere. Proprio nel cuore del terzo millennio.

Il progetto nel dettaglio

 L’idea è quella di legare il Teatro Greco Romano di Catania, autentica agorà sospesa tra epoche diverse, spazio unico al mondo per contaminazione tra classicità e contemporaneità, al rapporto continuo ed interlocutorio col grande teatro classico. Il Teatro Classico, inteso in senso ampio, rappresenta una finestra sull’irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, di possessione dionisiaca, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi, un’esortazione a guardarci dentro in altri modi. E’ l’origine del Teatro.

Non propongo, quindi, un polveroso recupero filologico dei testi classici, paludato e retorico, ma una forma di spettacolo fortemente contemporanea, in rapporto con l’attualità, l’arte moderna e il cinema, mirata ad una fruizione popolare alta, veicolando concetti complessi, ma rendendoli accessibili al grande pubblico.

Il teatro classico inoltre è materia di studio scolastico e questo permetterebbe dunque di rappresentare gli spettacoli anche in orari mattutini o pomeridiani, ampliando notevolmente il bacino di pubblico. Daniele Salvo, Direttore Artistico

 Programmazione Maggio 2019

  • Dal 3 al 6 Maggio – 4 recite (ore 19.00) : PROMETHEUS – Regia DANIELE SALVO.

Si tratta dello spettacolo “Prometheus”, un progetto del regista Daniele Salvo sul Prometeo Incatenato di Eschilo. Daniele Salvo è il regista che, appena quarantenne, ha già diretto gli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa per ben 4 volte, con grandissimo successo di critica e di pubblico. Un’esperienza emotiva e suggestiva unica.

Un nuovo kósmos, un nuovo universo si presenta ai nostri occhi.

E’ il cosmo creato da Zeus, nuovo Re degli Dèi che ha appena conquistato il potere. Il nuovo sovrano è sordo ad ogni voce, duro e terribile, autoritario. “Chi governa da poco è sempre spietato”, così viene definito nella tragedia il nuovo ordine costituito.

Questa definizione è senza dubbio un’eccezione all’interno del mondo concettuale di Eschilo: qui Zeus non è il Dio garante di Giustizia, ma l’infame persecutore. A questo universo nuovo, che pure ha contribuito a fondare (senza il suo aiuto Zeus non avrebbe mai avuto la meglio su Crono) Prometeo si ribella. La volontà del Titano è eroica e indomabile. La sua irriducibilità ha però un unico grande fondamento: l’amore e la compassione per tutto il genere umano. Prometeo dona il fuoco agli uomini, “gli effimeri”, esseri di un giorno. E con il fuoco dona il progresso, il futuro, la tecnologia, la fine della paura della morte. Da secoli il grido di Prometeo è diventato il simbolo del dolore degli oppressi, di chiunque sia schiacciato dall’arroganza del potere.

  • Dal 10 all’11 Maggio, 2 recite serali (ore 21.00): “CHORòS – LE VOCI DELLA TRAGEDIA”.Concerto scenico per coro, orchestra e voci recitanti. Musiche originali di Marco Podda per il Teatro Antico, dal 2007 al 2016.

 Le straordinarie composizioni di Marco Podda per le tragedie greche. Un viaggio musicale emozionante e perturbante realizzato con la collaborazione della Cappella Tergestina di Trieste.

  •  Dal 17 al 18 Maggio. 2 recite serali (ore 19,00) : “SONETTI D’AMORE” , Regia MELANIA GIGLIO. PRODUZIONE: POLITEAMA S.R.L. – GLOBE THEATRE DI ROMA DIRETTO DA GIGI PROIETTI.

 Samuel Coleridge definì Shakespeare “An androgynous mind” , una mente androgina. Nessuno ha saputo parlare d’amore come lui, dando voce al maschile e al femminile, alla passione carnale e alla sublimazione, alla vita e alla morte. Nei Sonetti di Shakespeare l’amore stesso diviene così lo strumento d’eccellenza per conoscere se stessi, l’altro, il mondo, la poesia, la bellezza e la caducità. Quattro personaggi daranno voce e corpo ai più bei sonetti shakespeariani.

E’ prevista una ricca contaminazione musicale: da Marvin Gaye a Amy Winehouse, da Leonard Cohen ad Alanis Morissette .

  • 19 Maggio, 1 recita serale “ WILLIAM AND ELIZABETH”, Regia MELANIA GIGLIO. PRODUZIONE: POLITEAMA S.R.L. – GLOBE THEATRE DI ROMA DIRETTO DA GIGI PROIETTI.

 Elisabetta I regnò per quasi mezzo secolo facendo la differenza: ereditato un paese sull’orlo della guerra civile e di religione lo pacificò e fece della debole Inghilterra cattolica una potente nazione protestante. Questa madre del mondo moderno permise la nascita di una delle più straordinarie stagioni della cultura di ogni tempo: il teatro elisabettiano. Il Teatro: da sempre “moribondo illustre”. Da sempre croce e delizia. Da sempre rifugio per le anime tormentate. Da sempre specchio del Mondo e del suoi Potenti.

Direzione Artistica Daniele Salvo Coordinamento Melania Giglio Logistica Cristina Calantropio Direzione Tecnica Angelo Canu

Graphic designer & Visual Artist Paul Newman Visual Analyst Gabriella Seggi

Amenanos Festival: il Teatro Classico a Catania

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