Home Arte Memorial Mariano Ventimiglia 2020: esposizione nello spazio virtuale del web

Memorial Mariano Ventimiglia 2020: esposizione nello spazio virtuale del web

Ci sono alcuni termini cardine attorno ai quali ruota il Memorial Mariano Ventimiglia , collettiva e concorso d’arte che ha luogo a Paternò (CT) da ormai quattordici anni e che pure in questo avverso anno, sebbene l’emergenza pandemica in atto, l’associazione culturale Paternesi.com e il Circolo Letterario Pennagramma hanno deciso ugualmente di organizzare.
Il primo è senza dubbio : “memoria”.
> scrive il neurologo e scrittore Oliver Sacks.
Le azioni della memoria sono tante e le troviamo espresse in vari verbi, la cui etimologia latina è indicativa, tra queste vi è quella del commemorare, da cum- memorare, ossia ricordare o rievocare con qualcuno o qualcuno degno di memoria – in questo caso il maestro scultore Mariano Ventimiglia che ha fatto dell’arte, scultorea nello specifico, il centro della sua vita e uno degli ambiti per il quale appunto, lo si rende annualmente degno di ricordo-. “Arte” è per conseguenza, l’altro termine cardine, di cui si riportano talune definizioni e funzioni filosoficamente tracciate nella storia, poiché ben ne esaltano l’importanza e il valore. Per Benedetto Croce ad esempio, l’arte è il primo momento di vita dello Spirito, la prima forma della sua attività teoretica (relativa cioè alla conoscenza) frutto della sintesi di sentimento e immagine della fantasia; una sintesi che produce una conoscenza immediata, non logica, del particolare momento di rivelazione. L’atto creativo per Croce è pura azione spirituale, priva di contenuto scientifico e morale e l’oggetto fisico, l’opera, è il modo in cui quel momento lirico viene tradotto concretamente, ciò in cui il fantasma della mente dell’artista prende corpo. All’arte, la concezione romantica poi, attribuisce delle valenze veritative, ontologiche, ideali e l’artista è colui che ha la potenza di leggere dentro le strutture della natura senza scadere nella ripetitività e nello schematismo, di entrare in un rapporto empatico e panico con quest’ultima, di effettuare un’intuizione di sentimenti ed emozioni, plasmando le qualità del mondo in rappresentazioni con finalità fortemente evocative. L’arte romantica è inoltre Bildung, processo di formazione in continua metamorfosi di cui l’artista è l’interprete; un modus pensandi che avrà forti risvolti in ambito pedagogico, dove la Bildung, verrà intesa come inscindibile unione tra conoscenza e formazione della struttura umana, come percorso dinamico finalizzato alla formazione integrale della persona, una integralità che, specie nei tempi contingenti, è sempre più utopica da raggiungere. Quanto potere dunque, in un unico termine? Tanto. E in una dimensione estremamente critica come quella contingente, è sacrosanto, riporre in auge questo potere; è sacrosanto aggrapparsi ad esso e ai valori che l’ arte, la memoria, ma anche la cultura (lato sensu e altro termine cardine) nella quale le prime due afferiscono, veicolano seco, affinché la frammentarietà alla quale siamo esposti si riduca. Una possibilità che tutti indistintamente devono avere. L’arte, in tal senso, deve essere democratica. “Democrazia” è infatti, un altro termine attorno a cui ruota il Memorial, intesa in questo caso come abbattimento di diseguaglianze interne; per questo al concorso è possibile accedere qualunque sia la categoria di appartenenza (amatoriale o professionistica) e l’età di riferimento (puerile o adulta); tutti hanno il diritto di esprimersi, farsi valutare e con-correre e di farlo in assoluta gratuità. L’evento è infatti privo di interessi pecuniari e l’adesione è totalmente a titolo gratuito proprio perché tutti possano avere occasione di soddisfare, mediante la propria arte e specie in questo frangente storico, l’ emergenza di comunicazione delle proprie emozioni e della verità insita in esse e così, compiere un vero e proprio atto di “bellezza”, (ultimo termine cardine) nel senso platonico di splendore del vero, ma anche nell’accezione schilleriana di collante armonico del disordine della realtà, dando vita a una vera e propria rinascita e salvezza personale. Del resto, parafrasando il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij, la bellezza potrebbe davvero avere un ruolo salvifico. Lasciamoci quindi salvare da essa e diamole, grazie ad eventi come il Memorial Mariano Ventimiglia, il ruolo che merita.

Come partecipare? Semplicissimo!
Per quel che concerne il concorso artistico che consta di sei sezioni (pittura, scultura, fotografia, installazione, incisione e ceramica) basta inviare entro il 6 dicembre foto nitide delle opere con le quali ci si sta candidando (ogni artista può gareggiare con un massimo di due opere totali e in più sezioni) ai seguenti indirizzi e-mail: lo.merola@libero.it o educando@tiscali.it; le foto devono essere accompagnate da informazioni quali: titolo, anno di creazione, tecnica utilizzata e misure (altezza per larghezza). Mentre per il piccolo concorso letterario (organizzato in toto dal Circolo Letterario Pennagramma e una delle novità di questa edizione) gli scrittori dovranno inviare o un racconto inedito sul tema “emergenza e rinascita” (di massimo dodici cartelle word) o una poesia inedita (di massimo una pagina) a tema libero, ai medesimi indirizzi sopra riportati.

Setting espositivo delle opere non sarà quest’anno e per ovvie ragioni, il Palazzo delle arti di Paternò, ma lo spazio virtuale del web. I lavori pervenuti saranno infatti esposti sulla pagina Facebook dedicata al Memorial Ventimiglia e sul sito www.memorialventimiglia.it che è in fase di allestimento per l’occasione e che resterà operativo per un intero anno; a consacrare la natura virtuale di questa edizione, sarà anche il premio speciale “Socialmedia” attribuito all’’opera che conquisterà più like dal web. Per concludere, i partecipanti valutati e decretati da una commissione tecnica presieduta da Ghumbert di Cattolica, riceveranno tutti una pergamena tramite e-mail, mentre i vincitori, avranno degli attestati d’eccellenza e non appena sarà possibile, verrà loro consegnata brevi manu la “Ragnatela”, una scultura in pietra lavica che riproduce in scala ridotta una delle opere più importanti del maestro scultore Mariano Ventimiglia, anima ispiratrice di questa nobile iniziativa.
di Fabiana Muni

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