AIS Catania: serata al Grand Hotel Faraglioni di Acitrezza con il musicista Alessio Pianelli, lo chef Simone Strano e Tenuta Incarrozza

Nonostante il caldo che quest’estate ha deciso di farci squagliare come granite al sole la serata del 7 agosto al Grand Hotel Faraglioni di Acitrezza (Ct) è stata magicamente esperienziale. Ma quando qualcuno mi chiede come funziona questa alchimia che trovi all’AIS Catania? Associazione Italiana Sommelier di Catania che organizza eventi, anche come AIS Sicilia e nelle delegazioni in cui mi sono trovata a partecipare, mi sono sempre state di grande ispirazione, sia per l’occasione di creare rete con i professionisti che mi capita di conoscere e intervistare, sia per il divertimento vero e proprio. E questo succede dal più piccolo al più grande evento. Perché si sa’ che Dio, che è dappertutto, si trova pure nelle sfumature.

Probabilmente dipenderà dagli organizzatori preposti: location meravigliosa, musica strepitosa, vino fantastico, cibo eccellente, e la possibilità di sederti con chi ti pare, parlando di quello che bevi e di quello che mangi, anche l’idea di AIS abbinamento vino & cibo, che se siete “dotati” ve la potete fare da soli. A parte chiaramente chiedere consiglio agli addetti ai lavori che seduti con voi quando non sono di servizio sono sempre cortesi e competenti.

Tutto è cominciato dalla vista della terrazza che con la grande afa aveva assunto dei colori da cartolina. Il musicista anzi il violoncellista Alessio Pianelli fa parte di un progetto “Villa Pennisi in musica” che ogni anno ad Acireale porta giovani musicisti di chiara fama nazionale a suonare durante i primi dieci giorni di agosto. Progetto di David Romano che AIS Catania, come ci racconta Mariagrazia Barbagallo vicepresidente regionale, segue da diversi anni: “pensa che ogni sera siamo lì e offriamo il vino e la gente felice ci torna pure il calice, senza cauzione, le persone vanno educate: alla musica al gusto, agli odori, ai colori, il senso civico esiste. Penso sempre al buon esempio e alla generosità che deve contraddistinguere anche un buon sommelier fuori e in servizio, un buon vino, e anche un buon produttore di vino”. E così Mariagrazia [ndr Barbagallo] ci ha portato Pietro Pellegrino di Tenuta Incarrozza proveniente da Misterbianco da una masseria del settecento in una zona che fino agli anni  ‘60 era vocata ancora al vino, quello da taglio, che la nostra isola tranne eccezioni particolari, produceva splendida uva e vino che poi altri ne facevano “capolavori”, ma si sa… e poi abbiamo conosciuto lo chef executive Simone Strano, di Santa Venerina, uno “chef antico” ma nello stesso tempo uno chef “gourmet”, simpatico solare che ci ha proposto la granita di ciliegie napoleone e le briosce col tuppo come dolce alla fine di un pasto organizzato così: Ravioli con burrata ai tre pomodori, delicati e saporiti soprattutto la sfoglia si scioglieva in bocca, Polpette di pesce spada fritte con salsa in agrodolce e cipolla caramellata, equilibrate e portentose, Sfogliatella alla Parmigiana di Melanzane, innovativa dai sapori contrastanti, e gli evergreen Pane panella limone e mortadella, Pane condito con pomodoro origano e acciughe, assemblati con ingredienti di grande qualità.

E allora noi azzardiamo un abbinamento considerando i vini che Tenuta Incarrozza ci ha portato per la degustazione:  “Uve D’Agosto”, vitigni Grillo e Petit Manseng, unico nel suo genere  il vitigno più tradizionale e rappresentativo della Sicilia, con il vitigno originario dei Pirenei “Petit Manseng”, una varietà semiaromatica che carica il vino di dolcezza, che si adattava perfettamente con la Sfogliatella alla Parmigiana di Melanzane e Pane panella limone e mortadella; quando è uscito il rosato “Alicante”, vitigno di origine spagnola (stessa famiglia di Grenache e Cannonau) un bouquet aromatico in cui le erbe aromatiche, i frutti rossi succosi e le spezie si fondono in un equilibrio perfetto, evocando le atmosfere e i profumi del Mediterraneo, abbiamo subito pensato alle Polpette di pesce spada fritte con salsa in agrodolce e cipolla caramellata, e in verità io ho detto al produttore, che questo è il vino della “tonnina con la cipollata”, mentre con Uve d’Agosto rosso di Tenuta Incarrozza  fusione di Sirah e Alicante, che andava bene per il Pane condito con pomodoro origano e acciughe e i Ravioli con burrata ai tre pomodori. Infine il Ponte Rosa uno squisito passito  Petit Manseng 100% ambrato che danza tra aromi fruttati e note speziate, lasciando un ricordo d’inebriante persistenza adatto con i dolci e i formaggi erborinati: e con la granita di ciliegie napoleone e le “briosce col tuppo”, come ci stava? Questo accoppiamento ve lo lasciamo “in pinto” come si dice da noi in sospeso sarebbe, che poi diventa azzardato e che accademicamente sono ancora troppo giovane per gli “abbinamenti in contrapposizione” e mi accontento degli “abbinamenti concordanti”. Anche se per mia tendenza a sfidare regole e tecniche mi affiderei alla scuola inglese di abbinamento cibo e vino: ma mi occorre ancora tempo per affinare le mie qualità gustative, olfattive, psicologiche e narrative. E soprattutto allo studio, perché si sa per poter azzardare abbinamenti, e accostamenti bisogna prima conoscere e sperimentare e fare in modo di essere naturali. E questo AIS Sicilia in tutte le sue declinazioni e delegazioni lo sa fare molto bene.