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A little journey to Ireland: quando l’Irlanda chiama la Sicilia risponde di Georgia De Angelis

6 agosto 2019. Parto tardissimo per Dublino, quasi mezzanotte quando il volo decolla, come sempre quando devo prendere un aereo il sentimento dominante è l’ANSIA! Si si lo so, un uomo potrebbe volare ogni giorno per 123000 anni ed essere ancora al sicuro e so anche che è più alta la possibilità di essere attaccati da uno squalo che avere un incidente aereo, ma sono fatta così mi piace stare con la testa in aria e i piedi ben saldi per terra. Ma l’Irlanda con gli antichi castelli, i sentieri dove corrono le fate, i pub con la musica dal vivo e i fiori sulla facciata, le chiese gotiche, le case infestate, la birra e un lavoro importante da fare mi convince ad abbandonare le emozioni negative. Il primo impatto con Dublino, è notturno, sono le 3 di notte e le strade quasi tutte deserte ma le luci brillano nei palazzi lungo i Docks, dove una volta andavi per vedere gli studios degli U2 e ora dimorano le sedi delle grandi compagnie informatiche Google, Amazon, Facebook, solo per citare alcuni nomi. In questo periodo si percepisce il fermento, i cantieri sono numerosi e tutti aspettano di capire l’impatto che la Brexit avrà sulla verde Irlanda meta ambita grazie alla sua politica fiscale vantaggiosa.

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7 e 8 agosto 2019 I due giorni successivi trascorrono velocemente e li passo più che altro al ristorante Dolce Sicily, senza pretese il miglior ristorante italiano di Dublino, per cui sto realizzando la corporate identity;trovo però dei piccoli spazi per andare in Grafton Street a vedere la statua della pescivendola dalla doppia vita più famosa del mondo Molly Malone, le stradine intorno al Temple bar e il Sant Stephen’ s Green. Un capitolo a parte serve per descrivere il Johnnie Fox’s Pub che esiste dal 1798, è considerato il pub “più alto” d’Irlanda e rappresenta alla perfezione l’idea del pub irish style, con musica dal vivo, diverse sale piene di oggetti vintage e foto di personaggi famosi; qualcuno dice che Johnnie è ormai troppo votato al turista e la qualità del cibo non è allo stesso livello degli anni precedenti ma a me è piaciuto e molto!

9 agosto 2019 È arrivato il momento di lasciare Dublino e confrontarsi con la guida a destra per le strette stradine irlandesi alla volta di Kilkenny, in realtà il primo impatto è con la larga autostrada che conduce a Sud dell’isola di smeraldo. Dopo circa un’ora arriviamo a Kilkenny, piccolo paesino medievale dove sorge il castello medievale la cui prima struttura fu fondata dal conquistatore anglo-normanno Richard de Clare nel 1172. Kilkenny è stata sede di uno dei primi processi per stregoneria intentato contro Alice Kyteler, condannata al rogo per la morte in circostanze misteriose dei suoi tre mariti, il quarto sopravvisse. Alice si salvò fuggendo in Inghilterra, ma la sua cameriera Petronella fu bruciata.

Si racconta che  la “strega” sacrificasse gatti neri e spazzasse polveri magiche sulla soglia della casa di suo figlio, invocando per lui tutta la ricchezza di Kilkenny. In seguito, suo figlio William Outlawe per farsi perdonare dalla comunità si offrì di ricostruire il tetto della St. Canice’s Cathedral con tegole in piombo. La casa appartenuta ad Alice è divenuta un caratteristico pub irlandese già dal 1324, ed è qui che ho gustato una meravigliosa birra Kilkenny a dispetto della più amata Guinness! Una delusione invece il lamb stew, stufato di agnello in brodo con verdurine miste. Se amate le chiese gotiche inglesi, dovete assolutamente visitare St Canice’s Cathedral, con i suoi sarcofagi medievali scolpiti, il cimitero e la torre rotonda antichissima. Costruita tra il 1202 e il 1285 su una costruzione precedente importante anche in epoca precristiana. Meravigliosa. A Kilkenny abbiamo dormito in casa di Cathy e dei suoi meravigliosi cani, tutti salvati dal canile.

10 agosto 2019 Una piccola disavventura con la batteria della macchina prontamente risolta grazie all’aiuto di Cathy e nel giorno del mio compleanno partiamo alla volta della Contea di Cork, per andare a vedere Kinsale, piccolo borgo marinaro alla foce del fiume Bandon. Il paese è un piccolo sogno circondato dal verde e dal mare e, dopo aver scoperto che nei secoli scorsi la tradizione di colorare le porte in maniera differente permetteva agli avventori dei pub (ubriachi) di ritrovare la propria casa, non posso fare a meno di associare alla stessa motivazione il colore delle case di Kinsale, il piccolo centro storico è infatti vivacissimo.

Kinsale

Ma non è la sola cosa che contraddistingue questo gioiello incastonato lungo la costa, Kinsale è stata infatti salutata come capitale gastronomica d’Irlanda, per la qualità del pesce e la concentrazione di pub e ristoranti, il fish and chips, le ostriche e tutto il pesce che abbiamo mangiato erano freschissimi e buonissimi. Kinsale è stata sede di una storica battaglia nel 1601, tra le truppe inglesi e quelle ispanico-irlandesi, nel 1677 gli inglesi per difendere il porto costruirono il Fort Charles, a forma di stella, un posto che vale davvero la pena di vedere.

il-paesaggio-dal-fort-charles

11 agosto 2019 Esiste una strada in Irlanda che si chiama Wild Atlantic Way è la più lunga strada costiera del mondo, 2500 km e percorrerla significa addentrarsi in luoghi magici dai paesaggi mozzafiato, scoprire piccole spiagge nascoste o villaggi in cui trovare ristoranti lontani dagli standard turistici in cui pranzano le famiglie irlandesi di domenica.La Wild Atlantic è un’emozione che non si può descrivere, quindi mi limiterò a dirvi scopritela se potete!

L’oceano Atlantico

12 agosto 2019 Si rientra per trascorrere l’ultima notte a Dublino, per consegnare la macchina, comprare i souvenirs da riportare e salutare gli amici che ci hanno accolto con tanto calore.

Tirare le somme di questo piccolo viaggio significa prendere coscienza di voler assolutamente tornare in Irlanda. È nato un amore annunciato, fatto di boschi in cui vivono i dispettosi Leprecauni (gli gnomi irlandesi), pinte di buonissima birra, giardini nascosti, corvi appollaiati su croci celtiche in antichi cimiteri medievali, altissime scogliere, storie di streghe e fantasmi che fanno correre i brividi lungo la schiena, iscrizioni ancestrali lungo muri di pietra, balli e musica dal vivo, e così potrei continuare a lungo. Grazie Irlanda e grazie ai tuoi artisti. Scrittori irlandesi in cui mi sono imbattuta: James Joyce, Bram Stoker (si, proprio colui che ha scritto Dracula), Oscar Wilde, Samuel Beckett, William Butler Yeats, George Bernard Shaw… Le foto sono di Georgia De Angelis.

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