La memoria umana è identità, una fonte fondamentale di “immunizzazione” ed è anche un “fatto sociale” intorno al quale viene organizzata la storia del passato, e ruotano la comunicazione e la condivisione. Da un punto di vista antropologico, quindi, permette di interrogarsi sul legame tra la società e ciò che va al di là di essa: gli Antenati, l’aldilà, ecc.
Numerosi e differenti sono i modi in cui il legame tra la memoria, intesa anche come capacità di immagazzinare informazioni, e la società si declina attraverso la religione e la letteratura, la cultura materiale e l’archeologia, i media e la tecnologia, la giurisprudenza e la politica, attraverso i filtri del corpo e del cervello, organo dotato di grande plasticità e fattore essenziale per definire il senso che abbiamo di noi stessi, e del rapporto tra natura e cultura. Invertendo la massima cartesiana cogito ergo sum, si può giungere ad affermare che noi non siamo ciò che siamo perché pensiamo, ma perché possiamo ricordare ciò che pensiamo.
Torna ad affrontare questi argomenti la seconda edizione della Summer School “Memoria e Società”, che si terrà dal 3 al 7 settembre prossimi nella sede della Scuola Superiore dell’Università di Catania, a Villa San Saverio. L’iniziativa didattica, promossa nell’ambito del partenariato internazionale tra la Scuola d’eccellenza etnea e l’École Pratique des Hautes Études di Parigi, che prevede lo scambio di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo e lo sviluppo di attività congiunte di ricerca e didattica, si rivolge a dodici tra dottorandi, ricercatori junior e studenti magistrali provenienti da tutta Europa e dai paesi del Mediterraneo, tutti con un profilo scientifico di primo piano e con progetti di ricerca di grande interesse nell’ambito di queste tematiche.
«Dopo il successo dell’edizione inaugurale – spiega il prof. Guido Nicolosi, che fa parte del comitato scientifico insieme con i colleghi Adriana Di Stefano (Ssc Unict), Alfonsina Bellio e Cristophe Grellard (Ephe) – la scuola estiva intende continuare favorire l’incontro e lo scambio tra ricercatori junior e prestigiosi docenti italiani e stranieri, per sviluppare idee e proposte progettuali condivise o individuali. Per rendere le lezioni più interattive, i partecipanti saranno impegnati in seminari e workshop in cui verranno chiamati a presentare le proprie ricerche attuali e ad approfondire i temi al centro dell’attenzione, lavorando in piccoli gruppi, attraverso discussioni, poster, esempi, casi di studio».
Martedì 3 settembre, giornata inaugurale della Scuola, sarà il prof. Santo Di Nuovo, emerito di Psicologia, dopo gli indirizzi di salute del rettore Francesco Priolo e del presidente della Ssc Daniele Malfitana e la presentazione degli organizzatori, a tracciare il filo conduttore del percorso didattico, con l’intervento dal titolo “Memory: psychology and social influence”.
Altri aspetti legati al tema centrale della Scuola, che vanno dalle profezie alle migrazioni, dalle ‘memorie familiari’ alla ‘forma’ delle città antiche e moderne, dai diritti umani alle neuroscienze, fino al tema dell’oblio, “immagine inversa” della stessa memoria, saranno indagati nelle giornate successive attraverso gli interventi dei docenti Paolo Jedlowski (Università della Calabria), Philippe Portier, Vassa Kontouma, Severine Mathieu (EPHE) e Gianfranco Pecchinenda (Università di Napoli).