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Unict, impatto e gestione di una specie esotica invasiva: il caso della Nutria

Concluso il ciclo di incontri organizzati dal Museo di Zoologia in occasione di “M’Ammalia 2022”

«La nutria è una specie fortemente invasiva e classificata tra le 100 più pericolose in Europa». Con queste parole il dott. Ettore Petralia, ricercatore dell’Enea di Bologna, ha descritto grosso roditore originario del Sud-America in apertura dell’incontro “Impatto e gestione di una specie esotica invasiva: il caso della Nutria”, terzo e ultimo appuntamento del ciclo di appuntamenti organizzati dal Museo di Zoologia dell’Università di Catania nell’ambito di “M’Ammalia 2022”, la settimana nazionale dei mammiferi, quest’anno dedicata ai mammiferi in espansione o in pericolo.
Nel corso dell’incontro – introdotto dal prof. Giorgio Sabella (responsabile scientifico di Muzoo) e coordinato dal dott. Fabio Massimo Viglianisi (responsabile attività didattiche ed educative di Muzoo) – il ricercatore Ettore Petralia si è soffermato sulle caratteristiche morfologiche ed ecologiche del roditore che predilige i corsi d’acqua rimarcandone la sua pericolosità.

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«La Nutria, infatti, è stata importata in molti paesi nel secolo scorso per allevarla e ricavarne pellicce di “Castorino” – ha spiegato -. Una volta finito il boom commerciale la specie si è diffusa dai centri di allevamento e si è fatta strada nei territori creando danni, oltre alla biodiversità locale delle biocenosi palustri, anche alle colture agricole ma soprattutto, tramite la sua instancabile attività di scavo di nicchie, cuniculi e gallerie, danneggia anche gli argini dei fiumi provocando danni idraulici anche rilevanti».
«La popolazione di Nutria presente in Sicilia sul Fiume Irminio, ben presente fino alla fine del secolo scorso, è misteriosamente, ma fortunatamente scomparsa e ad oggi non ci sono più segnalazioni – ha aggiunto il dott. Petralia -. Cosi non si può dire della sua presenza nociva nel nord Italia come in Lombardia, Veneto e in Emilia Romagna dove è continuamente sottoposta ad azioni di sorveglianza e tentativi di eradicazione che ad oggi non hanno portato risultati significativi».

Anche in questa occasione si è registrata una folta partecipazione di studenti universitari e curiosi all’iniziativa del Museo di Zoologia, la struttura museale dell’ateneo catanese che nel 2023 festeggerà i 170 anni dalla fondazione con un ricco programma di eventi celebrativi.

 

 

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