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Oltre 4000 visualizzazione per il webinar “Le tutele dell’Ateneo a garanzia degli studenti”

MESSINA – Ottimo risultato, con oltre 4000 visualizzazioni ottenute, per il webinar sul tema “Le tutele dell’Ateneo a garanzia degli studenti“, svoltosi sulla pagina Facebook dell’Università di Messina. Moderato ed introdotto dal dott. Francesco Coglitore (Responsabile Unità Organizzativa “Organi di Garanzia” UniMe) e dalla sig.ra Alessandra Rundo Sutera (Rappresentante degli studenti in seno al CUG UniMe, componente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari – CNSU), è intervenuto in vasto parterre di relatori: proff Giovanna Spatari (Prorettore al Welfare e Politiche di genere), Marianna Gensabella (Presidente Commissione di Garanzia), Concetta Parrinello (Presidente CUG) e Francesco Pira (Delegato del Rettore alla Comunicazione), l’avv. Francesca Starvaggi (Garante degli Studenti, Dottorandi e Specializzandi), la dott.ssa Barbara Billè (Presidente del Consiglio degli Studenti), l’On. Alessandro Zan (Promotore del Disegno di legge contro l’omotransfobia).
Fra gli argomenti esplorati vi sono stati “I codici di condotta antimolestie negli Atenei: le esperienze dell’Università di Messina”; “Il Codice etico: diritti e doveri di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo”; “Attività e obiettivi del Comitato Unico di Garanzia”; “La figura del Garante degli Studenti: i presupposti per farvi ricorso”; “Il Consiglio degli Studenti come strumento per una sempre più fattiva collaborazione con la Governance”; “Le novità introdotte con il disegno di legge contro l’omotransfobia, il c.d. DdL Zan”; “Comunicare con i nostri studenti nell’era social”.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di promuovere e far conoscere alla vasta platea studentesca organi di tutela quali il Comitato Unico di Garanzia, la Commissione di Garanzia ed il Garante degli Studenti.

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“Ringrazio – ha esordito la prof.ssa Spatari – tutti coloro i quali supportano puntualmente gli organi di garanzia col loro lavoro. Tale iniziativa colma un vuoto per quanto riguarda l’attività seminariale dedicata alla divulgazione di questa importante tematica agli studenti. L’obiettivo è quello di aprire un dialogo con loro e far capire come, in questi organi di tutela, possano trovare dei riferimenti fondamentali. Il nostro Ateneo è stato fra i primi ad organizzare incontri o convegni su argomenti come ad esempio il mobbing i transgender e tutte quelle categorie che meritano di essere attenzionate. UniMe è stata anche fra le prime Università a stilare strumenti operativi e codici di comportamento per tutelare da ogni tipo di molestia e da sempre è stato dimostrato un virtuoso e concreto interesse per ogni attività atta ad aiutare il normale e svolgimento della vita accademica”.

“Anche io – ha aggiunto la prof.ssa Gensabella – ringrazio chi ha profuso impegno nell’organizzazione di questo incontro. Per parteciparvi ho pensato di mettermi dalla parte degli studenti e chiedermi perché dovrebbe interessarmi il Codice etico d’Ateneo. Ebbene l’Università è una ‘consociatio’, cioè, una comunità ed un Codice etico germina naturalmente al suo interno per mettere in comunione solidale tutti i suoi membri e per trasmettere il sapere. Per volontà degli Atenei, l’adozione del Codice etico è stata determinata dalla legge 240/2010 e pone al centro ivalori fondamentali da condividere, promuovendo il rispetto dei diritti individuali, nonché l’accettazione delle responsabilità nei confronti dell’istituzione d’appartenenza. Detta, inoltre, regole di condotta e d’uguaglianza nel rispetto, in ogni caso, delle differenze”.
Mi unisco – ha commentato la prof.ssa Parrinello – al coro dei ringraziamenti, consapevole dell’enorme forza propulsiva necessaria ad organizzare questo webinar. Presiedo il CUG dopo essere subentrata alla prof.ssa Cocchiara a cui si devono i risultati sin qui ottenuti dal Comitato. Quest’ultimo ha sostituito, per una prescrizione di legge, il Comitato Pari Opportunità raccogliendo e incanalando la sensibilità del nostro Ateneo sui temi della tutela dei principi di parità, benessere organizzativo e tanto altro. L’azione propositiva del CUG riguarda tutti coloro i quali fanno parte della comunità accademica e, dunque, anche gli studenti ed il loro pieno sviluppo all’interno dell’Università. Le attività del Comitato sono volte, inoltre, alla sollecitazione di tutte le componenti affinché facciano lavoro di squadra per mantenere un ambiente sereno e ricco di possibilità”.

“Gli interventi fin qui ascoltati – ha dichiarato l’avv. Starvaggi – sono stati stimolanti e mi consentono di addentrarmi su ciò che concerne l’attività del Garante degli studenti. Chi svolge tale compito è tenuto a sanzionare eventuali abusi riscontrati nei confronti della comunità studentesca. Oltretutto, il Garante compie una importante opera di vigilanza nel rispetto delle regole e dei Codici preposti. E’ necessario anche che si adoperi per attuare soluzioni in base ai casi concreti e, nell’esercizio delle proprie funzioni, che riferisca i problemi segnalati al Rettore, al Direttore generale e, in caso di reato, alla Procura della Repubblica. Nell’ambito del proprio raggio d’azione un Garante può avere a che fare con una casistica variegata che, nell’ultimo periodo, si è anche ampliata per ragioni straordinarie dovute alle novità generate dalla pandemia. Auspico che gli studenti possano rivolgersi al Garante intendendolo non come una entità astratta e avulsa dalla loro realtà, ma come colui con cui dialogare in relazione alle proprie esigenze”.

“Ringrazio gli organizzato – ha detto la dott.ssa Billè – per l’opportunità concessami e sono molto lieta di poter partecipare a questa attività. Il Consiglio degli Studenti è un organo unitario di rappresentanza della comunità studentesca e si compone di 12 membri che si riuniscono a cadenza regolare. E’ molto importante parlarne in questa sede per far acquistare notorietà a questo organo in precedenza dimenticato. Per 10 anni, infatti, non è stato mai nominato mentre a febbraio è stato ricostituito grazie all’impegno ed alla volontà del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea. L’ambito di interesse del Consiglio include tutto ciò che riguarda i servizi per gli studenti, le attività autogestite e comunicate all’Ateneo. Colgo l’occasione per sottolineare alcuni risultati che, sin qui, abbiamo raggiunto: estensione appelli di maggio e dicembre, redazione di un Regolamento interno adeguato al vigente Statuto UniMe, richiesta di aggiornamento della sezione a noi dedicata sul sito istituzionale per facilitare la comprensione del nostro operato e, infine, sinergia con gli altri organi di garanzia mediante la creazione di un gruppo tecnico di lavoro”.
Gli spunti sin qui divulgati – ha detto il prof. Pira sono molto importanti e mi saranno molto utili nel proseguimento della mia attività di Delegato alla Comunicazione. Piombando nell’emergenza COVIS abbiamo dovuto, tutti, affrontare il cammino in Università in un modo che non ci saremmo mai aspettati. Ma gli sforzi hanno premiato lo sforzo del nostro Ateneo con gli ottimi riscontri, che ci rendono orgogliosi, in termini di iscrizioni. In questi mesi, per rivolgere particolare attenzione agli studenti, abbiamo voluto rivitalizzare i social, in particolare instagram. I punteggi Censis, sempre più performanti, della comunicazione digitale, dimostrano quanto questa scelta sia stata azzeccata. La community che segue le pagine ufficiali UniMe conta 61.754 account connessi con un tasso di crescita numerico, nell’ultimo anno, del 47,31%. Al 10 dicembre i nostri followers sono così ripartiti: Facebook 33.538; Linkedin 11.232; Instagram (canale nato in seguito) 10.450; Telegram 3.264; Twitter 1.850; YouTube 1.060. Il tasso di interazione nelle varie piattaforme dimostra la bontà dei contenuti proposti sui social ed è la sintesi degli sforzi di ogni componete della squadra UniMe che si occupa di comunicazione. Abbiamo rinnovato il logo mettendo in risalto l’anno di fondazione e, dunque, la storia di UniMe. In itinere ci sono atri progetti come quello del nuovo magazine d’Ateneo che speriamo di poter lanciare presto”.

La legge che stiamo cercando di approvare in Parlamento al sesto tentativo – ha chiosato l’On. Zan – rappresenta uno strumento di tutela importante come quelli che avete sin qui enunciato. L’Italia non può perdere questo ennesimo treno perché questa legge è fondamentale per il contrasto dei crimini d’odio, di sessismo e misoginia. E’ necessario comprendere come ogni persona vada rispettata e tutelata per poter esprimere liberamente e sue scelte ed i propri orientamenti. La tutela comincia sin dall’utilizzo di un corretto vocabolario a loro rivolto. Questa legge rappresenta una sfida vincere, ricca di azioni positive come, ad esempio, l’istituzione dei Centri Antidiscriminazione. Questi ultimi sono stati svincolati dalla mia proposta e siamo riusciti nell’intento di farli approvare. Sono già legge dello Stato ed il Ministro per le Pari Opportunità ha già presentato il Decreto di attuazione. Si tratta di un gran passo avanti nelle politiche di tutela che consentirà a molti individui, anche giovani spesso rifiutati dalle proprie famiglie, di ricevere sostegno”.

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