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Giornate FAI per le scuole, oltre 500 studenti scoprono i musei dell’Università di Catania

A guidarli martedì 23 e mercoledì 24 gli “Apprendisti Ciceroni” degli istituti superiori etnei

CATANIA – Le strutture museali dell’ateneo catanese affascinano sempre più gli studenti delle scuole primarie. Per la due giorni delle “Giornate Fai per le scuole”, infatti, oltre 500 studenti hanno invaso – grazie ai percorsi “A spasso nella storia della città di Catania” e “Quattro passi tra scienza e tecnologia” realizzati appositamente nell’ambito dell’iniziativa – il Museo di Archeologia al Palazzo Ingrassia in via Biblioteca, il Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane al Palazzo centrale e il Museo di Zoologia di via Androne e, inoltre, il Museo di Mineralogia, Petrografia, Vulcanologia, Paleontologia nella sezione di “Scienze della Terra” di Corso Italia e la Città della Scienza di via Simeto.
E a guidarli sono stati i giovani studenti degli istituti superiori che da “Apprendisti Ciceroni” hanno reso ancora più emozionante la scoperta delle strutture dell’Università di Catania che fanno parte del Sistema museale d’Ateneo.
I piccoli archeologi e scienziati del futuro hanno potuto così ammirare i numerosi beni e collezioni esposte, i reperti archeologici della provincia etnea della collezione Guido Libertini al Museo di Archeologia, le collezioni di preziosi beni museali e lo scheletro dell’elefante nano al Museo dei Saperi e le Mirabilia siciliane e le particolari specie faunistiche al Museo di Zoologia.

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E ancora le raccolte di minerali rocce e fossili donate dal naturalista Giuseppe Gioeni e le collezioni di minerali delle solfare siciliane, rocce siciliane, campioni dell’Etna, delle Isole Eolie e dell’area vesuviana, gemme e ambre e strumenti antichi della struttura museale di Corso Italia oltre agli exibit interattivi e animazioni in 3D, simulazioni e video alla Città della Scienza.

Ad attrarre i giovani studenti nella struttura museale di via Simeto, in particolar modo, anche la mostra “Forze della Natura” sulle donne che hanno vinto il Nobel e donne che pur facendo grandi scoperte non lo hanno vinto, ma che soprattutto per prime hanno vinto pregiudizi di genere e di razza e hanno segnato la storia della scienza. «Scienziate di ieri e di oggi come Marie Curie, Katherine Johnson e Claudia Alexander, solo per citarne alcune, che sono riuscite con il loro intelletto, gli studi, la passione e l’abnegazione a sfondare in un mondo prettamente maschile» ha spiegato la prof.ssa Alessia Tricomi, delegata alla Terza missione proprio in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne… «Oggi l’ambiente scientifico è più paritario, siamo vicini al 50%, il problema si pone quando parliamo di “tetto di cristallo”, cioè per le posizione più apicali – ha aggiunto la docente -. Oggi, ad esempio, le studentesse iscritte ai corsi di laurea scientifici raggiungono soglie del 40%, ma se andiamo avanti registriamo il 30% di ricercatrici e appena l’8-10% tra le docenti».

 

 

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