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Dreamin, una piattaforma virtuale per scoprire il patrimonio museale e monumentale d’ateneo

Non solo didattica a distanza, ma anche fruizione online del patrimonio culturale da parte del grande pubblico. Un’esigenza che l’emergenza Covid-19 ha evidenziato e che ha spinto i ricercatori dell’Università di Catania a trovare soluzioni alternative e necessarie.
E così è nato il progetto DREAMIN – Digital REmote Access to Museums and research INfrastructures, grazie alla collaborazione interdisciplinare tra diversi dipartimenti dell’ateneo catanese, che permetterà di sfruttare i più recenti avanzamenti tecnologici nel campo della realtà virtuale per consentire l’accesso da remoto al Sistema Museale di Ateneo (SiMuA) e al patrimonio monumentale dell’Università di Catania anche in periodi di distanziamento sociale.
Il progetto ideato dalla delegata al SiMuA Germana Barone, affiancata dalla delegata al coordinamento della Terza Missione e alla Città della Scienza prof.ssa Alessia Tricomi, vede il coinvolgimento anche dei docenti Paolo Mazzoleni (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali),  Filippo Stanco (Dipartimento di Matematica ed Informatica) e  Maria Teresa Galizia e Cettina Santagati (Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura) insieme al contributo di giovani ricercatori dell’ateneo (Gabriele Lanzafame, Diego Sinitò, Maura Fugazzotto, Alessia Coccato, Graziana D’Agostino, Raissa Garozzo, Federico Mario La Russa, Claudio Finocchiaro, Antonio Stroscio).

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DREAMIN – finanziato nell’ambito della call FISR 2020 “Prima fase” lanciata dal Ministero dell’Università e della Ricerca finalizzata ad affrontare le nuove esigenze e questioni sollevate dalla diffusione del virus Sars-Cov-2 e dell’infezione Covid-19 – prevede la trasposizione dal reale al virtuale dei monumenti e degli ambienti museali dell’ateneo catanese, inclusa la raccolta di schede descrittive e foto di alcuni reperti rappresentativi del SiMuA. Gli utenti potranno, inoltre, assumere un ruolo attivo, grazie alla possibilità di simulare l’utilizzo di strumenti di analisi come microscopi virtuali, e di attivare da remoto una parte della strumentazione fisica operante all’interno della Città della Scienza.

Una nuova piattaforma virtuale, basata sull’architettura dei serious game – giochi istruttivi dove gli aspetti seri e ludici sono in equilibrio – costituirà uno strumento di diffusione della conoscenza al grande pubblico oltre a potere supportare la didattica da remoto.
«La possibilità di esaminare reperti a distanza e di utilizzare strumenti virtuali e reali consentirà agli studenti di approfondire tematiche anche in periodi di distanziamento sociale e di sviluppare le abilità analitiche normalmente apprese in laboratorio – spiega la prof.ssa Germana Barone -. Il successo di DREAMIN nell’ambito della call FISR 2020, sottolinea ancora una volta la capacità di team-working dei dipartimenti del nostro Ateneo e avvalora la necessità di uno sviluppo delle collaborazioni interdisciplinari soprattutto al fine di affrontare situazioni emergenziali che necessitano di risposte tempestive come quella recentemente vissuta dalla comunità accademica e dalla società civile».

 

 

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