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Rapporto: l’industria della bicicletta vale 2 mld, +10% di ricavi su anno

I dati dello studio condotto da Banca Ifis per l’Oscar italiano del cicloturismo, outlook positivo per il settore, previsto in crescita del +6% nel corso del 2023

Gode di ottima salute il settore produttivo italiano della bicicletta. Nel 2022, il comparto ha registrato circa 2 miliardi di euro di fatturato, un dato in crescita del +10% rispetto al 2021 che già si era rivelato anno record. E’ quanto certifica lo studio ‘Ecosistema della Bicicletta’ condotto da Banca Ifis per l’Oscar italiano del cicloturismo, il premio che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi d’Italia, che si sta svolgendo in questi giorni a Cesena. A spingere il settore è stata soprattutto la crescita della produzione di biciclette elettriche, si legge nel rapporto.

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L’incremento del fatturato è andato di pari passo con l’aumento della redditività, con la filiera di produzione che ha saputo compensare l’impatto dell’inflazione sui costi di produzione. In particolare: l’Ebitda del settore è passato dal 6% del 2020 al 11% del 2022; il Roe è cresciuto dal 6,4% del 2020 al 13% del 2022; il valore della bilancia commerciale del settore si è confermata fortemente positiva, crescendo del +28%grazie al cambio di mix di prodotto verso modelli ad alto valore aggiunto. In particolare, è cresciuta la produzione di e-bike (crescita media annua tra il 2019 e il 2022 del +21,3%) che ha compensato il lieve calo di produzione di bici meccaniche (-3,1%). Alla crescita del comparto ha contribuito anche il forte peso dell’export: nel 2022, questo si è attestato al 21% del fatturato con un outlook in crescita di ulteriori due punti percentuali nel 2023. A livello nazionale, il Nord Italia concentra circa l’80% della produzione e ben il 92% del fatturato. Maggiormente diversificata è invece la distribuzione: al Nord si concentrano il 56% delle imprese, mentre il restante 44% è ben distribuito nel resto del Paese.

 

Significativo è infine l’impatto dell’inflazione sulle imprese produttrici. Nel 2022, ben il 97% dei produttori ha registrato un impatto dall’incremento dei prezzi e il 60% di loro lo ha giudicato significativo. Le imprese sono tuttavia riuscite a compensare l’aumento dell’inflazione grazie all’incremento dei prezzi dei prodotti finiti e all’aumento degli accordi strategici con la filiera di riferimento.

 

 

Relativamente al 2023, il rapporto di Banca Ifis conferma un outlook positivo di ulteriore crescita. In particolare, il fatturato è rivisto al rialzo di un ulteriore 6% nel 2023. A trainare il settore saranno soprattutto i piani dei produttori che prevedono una forte accelerazione in 5 macrocategorie: tecnologia digitale; formazione del personale; ricerca e sviluppo; risparmio energetico; sostenibilità. Nell’anno in corso, inoltre, le imprese produttrici si sono dichiarate intenzionate a ridurre le importazioni di prodotti semi-lavorati e di componentistica, una scelta che dovrebbe favorire la polarizzazione del ‘Made in Italy’ aumentando la qualità dei prodotti.

 

 

 

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