La questione della mobilità e del intermodalità all’interno delle aree urbane sta a cuore ma nello stesso tempo preoccupa la Confcommercio di Catania. La realizzazione di nuove linee BRT, da parte dell’amministrazione comunale, rischia di allargare il fronte della protesta in altre importanti zone della Città se si considera che la prossima tappa in progettazione riguarda l’asse del v.le Rapisardi, lungo circa 2 Km, con una altissima densità di residenti e commercianti.
“Le problematiche connesse alla realizzazione dei BRT – afferma il vice direttore di Confcommercio Francesco Sorbello – sono molte complesse e delicate. La corsia del BRT, infatti, è per lo più progettata e realizzata in sedi stradali dalle dimensioni ridotte, non perfettamente adatte ad accogliere e ad assolvere alle esigenze delle diverse funzioni. Ci rendiamo conto dell’esigenza di velocizzare il trasporto pubblico per renderlo più conveniente e convincente, oltre che per ragioni di risparmio economico per il gestore dello stesso. Ma ciò non può prescindere dal trovare soluzioni che non penalizzino gli esercenti che rappresentano uno dei contenuti principali del sistema città. Preservare le attività commerciali vuol dire salvaguardare la stessa Città, senza commercio c’è degrado urbano e non ci sarebbe più Città. Ora si parla del BRT anche in v.le Mario Rapisardi dove insistono centinaia di attività commerciali. Bisogna fare con molta attenzione per evitare conseguenze drammatiche. Proprio stamattina ci è stato illustrato il progetto che ci riserviamo di valutare prossimamente con gli stessi commercianti della zona”.
Per snellire la viabilità ed avere un mezzo di trasporto pubblico efficiente secondo Confcommercio occorre affrontare questioni propedeutiche essenziali. “Prima di realizzare i BRT – continua Sorbello – è necessario intervenire su due fronti, quello della tariffazione della sosta e quello dei parcheggi. Sono due questioni essenziali. E’ da tempo che predichiamo la necessità di eliminare, almeno in alcune aree centrali ad alta densità di attività direzionali e commerciali, l’agevolazione tariffaria della mezza giornata. Essa genera notevoli flussi veicolari specie nelle ore di punta che si trasformano inevitabilmente in sosta passiva. E la sosta passiva genera da un lato il 30% di traffico veicolare passivo, quello che è appunto alla ricerca del posto auto che poi non c’è perché gli stalli sono occupati per mezza giornata dallo stesso veicolo, e dall’altro un rallentamento della velocità del mezzo di trasporto pubblico. Quindi prima di procedere con la realizzazione dei BRT bisognerebbe eliminare l’agevolazione tariffaria della mezza giornata e valutare i benefici complessivi derivanti. Contro le agevolazioni tariffarie si è espresso anche il Consiglio di Stato con una sentenza del dicembre del 2015 sul caso Roma. Così facendo non sarebbe più conveniente il parcheggio da mezza giornata in centro e pertanto si lascerebbero le auto nei parcheggi scambiatori e si raggiungerebbe il posto di lavoro in bus che a questo punto avrebbe le strade più libere proprio nelle ore di punta”.
Resta aperta poi la questione parcheggi, altro cavallo di battaglia dei commercianti.
“Si consideri che la città di Catania – conclude Sorbello – presenta un deficit di parcheggi pari a 272 mila mq. cosi come certificato a pagina 16 delle linee guida del PRG in discussione attualmente in Consiglio Comunale. E’ da decenni che invochiamo la realizzazione dei parcheggi interrati nel cuore direzionale e commerciale della Città. Ma tutto è fermo, non se ne parla più. Realizzare i parcheggi in aree come p.zza verga o Lupo, o nell’area di corso Sicilia darebbe una boccata d’ossigeno alla viabilità pubblica e privata ed alle attività commerciali”.
Confcommercio di Catania preoccupata per le nuove linee BRT e scarsità di parcheggi
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