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Teatro Massimo: con “Giufà, Storie che viaggiano nel tempo”, prende il via la stagione dei concerti

II concerto segue le tracce di Giufà, partendo dal personaggio storico, filosofo e saggio, vissuto in Turchia nel XIII secolo, le cui storie tramandate di paese in paese grazie agli scambi e ai contatti tra i popoli del Mediterraneo, sono giunte in Sicilia trasfigurate nel personaggio di Giufà

Con un viaggio musicale tra le sponde del Mediterraneo, dalla Turchia alla Sicilia, alla Spagna sefardita, ideato dal direttore musicale del Teatro Massimo Omer Meir Wellber con il tenore Mert Süngü, si apre mercoledì 15 novembre alle 20:30 la stagione dei concerti del Teatro Massimo di Palermo. Il concerto segue le tracce di Giufà, partendo dal personaggio storico, filosofo e saggio, vissuto in Turchia nel XIII secolo, le cui storie tramandate di paese in paese grazie agli scambi e ai contatti tra i popoli del Mediterraneo, sono giunte in Sicilia trasfigurate nel personaggio di Giufà, lo sciocco delle favole di cui si trova ampia testimonianza nella raccolta di Giuseppe Pitré.

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Il concerto vede Omer Meir Wellber al pianoforte, clavicembalo e fisarmonica, il tenore turco Mert Süngü (che sarà anche tra gli interpreti principali dell’opera di inaugurazione della stagione lirica, I Capuleti e i Montecchi) anche in veste di solista alla chitarra, l’affermato chitarrista turco Cenk Erdoğan alla chitarra fretless & e-bow, e i professori dell’Orchestra del Teatro Massimo Daniele Pisanelli al contrabbasso e Silvia De Checchi alle percussioni.

 

 

Il programma propone musiche di Georg Friedrich Händel, Giuseppe Donizetti, Gioachino Rossini e della tradizione turca, sefardita, siciliana. Si parte infatti dal Settecento, epoca in cui l’Occidente “riscopre” l’Oriente e i suoi valori, con un’opera “orientale” come il Tamerlano di Händel, che vede tra i personaggi principali il sultano turco Bajazet (tenore), sfortunato antagonista del grande conquistatore.

 

Si prosegue intrecciando le musiche, antiche o moderne, dell’ampio bacino Mediterraneo, spaziando dall’Occidente della Spagna multiculturale che dà vita alla musica sefardita fino ad Oriente alla Turchia e ai paesi confinanti, con la Sicilia esattamente al centro.

 

Emblematica delle commistioni evocate in questo concerto è la figura di Giuseppe Donizetti, fratello maggiore di Gaetano, che dal 1828 fino alla morte nel 1856 fu una figura di primissimo piano nella vita musicale di Istanbul, con importanti incarichi a corte; fu grazie a lui che la tournée di Liszt si spinse fino in Turchia.

Biglietti da 15 a 30 euro.

foto: Mert Süngü

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