Il capolavoro di Giuseppe Verdi, ‘La Traviata’, torna in scena il 21 agosto, alle ore 21, nella Corte Mariella Lo Giudice (Cortile Platamone) di Catania, nell’originale riadattamento ‘Vi racconto La Traviata’, con la partecipazione straordinaria dell’attrice Guia Jelo. L’evento, che si inserisce nell’ambito della quinta edizione del Mythos Opera Festival, dedicata al grande tenore partenopeo Enrico Caruso, è organizzato con il patrocinio di Europa Creativa, progetto che ha l’obiettivo di unificare tre paesi del continente europeo, dell’Ambasciata di Bruxelles, del Conservatorio di Bruxelles, del Comune di Catania ed in collaborazione con docenti del dipartimento di Teoria musicale del Conservatorio di Palermo. Protagonisti del riadattamento della celebre opera, firmata da Roberto Cresca, il soprano Jelena Stefanic, nei panni dell’incantevole Violetta Valery, il tenore Roberto Cresca, in quelli di Alfredo Germont, ed il baritono Alessio Quaresima Escobar, infine, nel ruolo di Giorgio Germont. Sul palco una straordinaria Guia Jelo, attrice di grande passione e temperamento, interpreterà alcuni personaggi, protagonisti, come Violetta ed Alfredo, di tormentate e struggenti storie d’amore.
“Quello che voglio raccontare è il tormento di una donna che non ha il diritto di amare perché traviata – spiega l’attrice etnea – È una traviata in una storia di un amore sofferto, trafitto, vinto, come in un preludio verghiano. Qui abbiamo una Violetta ed un Alfredo che non possono amare e vanno incontro alla morte, come nella Lupa abbiamo Pina, che l’unica colpa che ha è di amare, sia con il corpo che con il cuore. Rispetto ad Alfredo abbiamo Nanni Lasca, che porta alla morte, già annunciata, quasi in combutta con la figlia, l’oggetto del suo amore. Arriviamo finanche a Suor Agata nel capolavoro di Verga, La Capinera, interpretato nel film di Zeffirelli, e davvero mi inchino, da Vanessa Redgrave, con questi urli silenziosi, con questi gutturali, con questo soffrire dentro le sbarre per un amore proibito, per un velo imposto. E lì abbiamo Maria che si avvicina a Suor Agata, già folle d’amore, e dice: ‘Aiutami si può impazzire per amore, si può morire per amore. Mi avevano detto che lo avrei dimenticato. Ma non è accaduto’. Anche a lei, a una suora – prosegue Guia Jelo – non si può dare il consenso di amare e mi diventa una traviata anche lei. Anche il poeta persiano del ‘200, Gialal al-Din Rumi, nel finale di una poesia scrive: ‘Io voglio un amante che al solo apparire scateni dovunque un tumulto di fuoco e un cuore che come l’inferno sia ardente. E persino l’inferno devasti di fiamme poi finisce e volgerà poi lo sguardo dal settimo mare a quei monti che stanno ai confini del mondo e verserà sulla terra miriadi di perle’. Anche lui è trafitto per l’assenza dell’amore, per non poter amare in una terra persiana cui tutto, tranne il culto a Dio, era proibito. Quindi un altro vinto, uno che soffre – conclude – perché non ha questo amore”. Nel ruolo di narratore Gianluca Barbagallo, attore formatosi al Teatro Stabile di Catania. Ad accompagnare gli interpreti sarà il pianista e concertatore Gianfranco Pappalardo Fiumara, sovrintendente del Mythos Opera Festival.
“Con questa rappresentazione de La Traviata di Giuseppe Verdi rivivremo una dimensione del passato calata nei nostri giorni – spiega Pappalardo Fiumara – La celebre grande aria ‘Addio, del passato bei sogni ridenti’ è il primo spunto per uno struggimento patetico, che poi, con il favore della stagione, matura in un idillio amoroso. Siamo perfettamente calati, grazie agli interpreti – conclude il pianista – in quel clima che cinquant’anni dopo sarà affettuosamente rievocato, con scaltrissima ironia ma anche con fulgida interpretazione, dalla grande Guia Jelo e da tutti gli altri protagonisti. Artisti che renderanno magica questa serata”.