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Mafia Pride e la convergenza del molteplice

Catania – Capita a volte capita di vedere uno spettacolo talmente bello geniale e perfetto che ti chiedi ma sarà poi tutto vero?  Così è stato per Mafia Pride proveniente da La Girandola e Spazio Naselli di Comiso diretto da Giampaolo Romania e scritto da Salvo Giorgio per “Altrove 2018”, la rassegna itinerante di nuova drammaturgia promossa dal Teatro Stabile di Catania.

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Lo spettacolo inizia quando una femminazza ci incontra per la strada interna delle Ciminiere ed esordisce così “Stiamo facendo un sondaggio: il pentitismo è nato per Topolino, Falcone o Totò Riina?”

Io le dico è un’invenzione dello zio.

L’immagine d’impatto di queste sei donne vestite di casa luride malconce sboccate e belle tremendamente belle e mafiose: le donne mafiose sono meno pericolose?

La scena un sottoscala di un piccolo sottopassaggio delle Ciminiere grigio prodotto di una certa “costruzione edile” quando contenuto e contenitore coincidono la scenografia come di un carrozzone illuminato a festa che cambia volto a seconda del discorso degli interlocutori.

Quando le donne si impegnano sono più brave degli uomini e le donne d’onore sanno sorridere con l’ironia che le contraddistingue…si passa dalla chiesa alla discoteca; dai servizi segreti al processo in una carrellata infinita di chiarimenti senza chiarire di immagini che non immaginano: loro ti lasciano inchiodate lì!

Loro sono Anita Indigeno, Carla Cintolo, Leandra Gurrieri, Lella Lombardo, Milena Torrisi, Giuseppina Vivera si muovono come un corpo unico ammiccano, sanno, ci scrutano, sono un coro di coreute malsane, corrotte, sfrontate e pure una volta ancora tremendamente belle e simpatiche. Non c’è che dire anche così la mafia ci piace: è un sistema culturale talmente intrinseco nel Dna talmente pernicioso che dovremo aspettare di morire noi stessi per vederlo staccato dal nostro corpo e come “aere che sfuma” vederlo “sfumare”.

Uno spettacolo da vedere e da rivedere cucito sapientemente che non perde mai la tensione stratificata dando un senso solo alle cose vere della Mafia che non sono quelle che ci hanno fatto vedere e sentire in televisione per anni:

“Ci vogliono più pentiti che dicono tutto e non dicono nulla: si chiama la convergenza del molteplice!”

Alle Ciminiere a Catania ancora in scena stasera domani sabato 15 e domenica 16 e la prossima settimana da giovedì 20 a domenica 23 sempre alle ore 21.00.

Si vende un’idea moderna e dinamica di mafia a prezzi modici.

 

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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