Home Spettacolo “Alcibiade” di Renato Pennisi alla corte del castello Ursino con Antonio Caruso

“Alcibiade” di Renato Pennisi alla corte del castello Ursino con Antonio Caruso

Antonio Caruso - Ph Simone Nicotra

Catania – Dopo il debutto alla Sala Magma di Catania nella primavera del 2019, ritorna in scena, con un nuovo allestimento, sabato 26 e domenica 27 settembre, ore 21.00, alla Corte del Castello Ursino di Catania, “Alcibiade”, testo poetico di Renato Pennisi, con Antonio Caruso e regia di Salvo Nicotra. Lo spettacolo, nell’ambito del programma “Catania Summer Fest” del Comune e della Città Metropolitana di Catania, è una produzione del Centro culturale e teatrale Magma, diretto da Salvo Nicotra, con la collaborazione delle associazioni Terre Forti e Darshan. Scene e costumi di Donatella Marù, musiche originali composte ed eseguite da “Oi Dipnoi” (Valerio Cairone, Marco Carnemolla e Mario Gulisano), vocalità Lucia Nicotra e Donatella Marù, direttore di scena Orazio Indelicato, foto di Simone Nicotra e produzione video Simona Brancè.

Al centro della pièce la contraddittoria e spericolata vita di Alcibiade, uomo politico e generale ateniese (circa 450-404 a. C.), una delle figure più importanti della guerra del Peloponneso. Giovane aristocratico, nipote di Pericle ed allievo di Socrate, estremamente ambizioso, pieno di doti personali, tra le quali l’eloquenza, dotato di grande intuizione politica e di capacità militari. Eletto alla suprema carica di stratego, passò dal partito democratico a quello conservatore in seguito alla sconfitta di Mantinea (418) a opera di Sparta. Tra i comandanti della spedizione contro Siracusa (416-415), giunto a Catania fu richiamato in patria per accusa di empietà e temendo una condanna si mise al servizio di Sparta. Caduto in sospetto anche degli spartani, grazie ad alcuni successi militari, riuscì a tornare in patria (407), ma finì assassinato (404) presso il satrapo Farnabazo.

Nello spettacolo si evidenzia una pagina di storia che interessa profondamente anche la Sicilia, infatti una delle intuizioni di Alcibiade fu quella di attaccare Siracusa, fondamentale alleata di Sparta, avvalendosi di quella porzione di Sicilia che parteggiava, invece, per Atene (Catania, l’Atene della Magma Grecia, in testa). Per una serie di eventi che in sintesi sono raccontati nello spettacolo, quel progetto non sarà portato a termine dal suo ideatore e terminerà con la disfatta degli ateniesi.

“Il fantasma di Alcibiade si è aggirato nei miei pensieri per molti anni. – commenta l’autore Renato Pennisi – Dovevo in qualche modo dare corpo a un giocatore, a un personaggio che doveva sentirsi un predestinato. Alcibiade, infatti, ha giocato con uomini e donne, con la religione, con la sua città e con il suo tempo muovendo popoli e nazioni come su una scacchiera. Ha giudicato l’umanità guardandola dall’alto, ha messo a frutto le sue qualità, la bellezza, il denaro, la capacità oratoria, la sua cultura, la sua scaltrezza, per diventare il motore e l’essenza stessa della Storia,

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