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Cybersecurity: gen. Luzi, “dai 30 ai 90 tentativi di intrusione respinti ogni giorno”

"Lo scorso 22 febbraio aumento consistente di richieste accesso al sito www.carabinieri.it" ha dichiarato il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, il generale Teo Luzi

“La diffusione delle soluzioni tecnologicamente più avanzate ha amplificato l’aggressività delle minacce in rete, senza che ciò corrispondesse ad un rafforzamento degli strumenti di protezione da parte di cittadini e imprese. Per questo, l’impegno dell’Arma sarà sempre più rivolto allo spazio virtuale nei due ambiti di intervento: cyber defence e cyber investigation. A presidio delle installazioni informatiche dell’Arma, il Centro di Sicurezza Telematica realizza un sistema di sicurezza in grado di rilevare con immediatezza gli attacchi, attivando le necessarie contromisure. Respingiamo dai 30 ai 90 tentativi di intrusione al giorno”. Lo ha detto il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il generale Teo Luzi, in audizione Difesa.

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“Lo scorso 22 febbraio si è registrato un aumento consistente di richieste di accesso al sito internet istituzionale www.carabinieri.it, evento verosimilmente doloso, configurabile come attacco informatico – ha poi aggiunto – Le misure di prevenzione tempestivamente attivate hanno determinato la temporanea interruzione dell’accesso al sito. In ogni caso, nessun sistema è stato danneggiato e nessun dato sensibile è stato sottratto. Sul piano investigativo, siamo impegnati per estendere al mondo virtuale quella prossimità che il cittadino riceve, da sempre, nel mondo reale. Dal 2015 è attiva una rete dedicata per il tracciamento e la localizzazione dei flussi di rete, a supporto delle indagini. Ne fanno parte il Reparto Indagini Telematiche del R.O.S., il Reparto Tecnologie Informatiche del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche e 369 militari specializzati, in servizio in tutti i Comandi Provinciali”.

 

 

“Gli esperti di settore ci segnalano la crescente criticità rappresentata dalle piattaforme di criptofonia – ancora il generale Luzi – sistemi in grado di garantire le comunicazioni, eludendo l’intervento delle Forze di polizia. L’Ufficio di Coordinamento delle Forze di polizia del Ministero dell’Interno ha attivato un gruppo di lavoro interforze per superare il gap dell’attuale legislazione, che non consente di inibire o di intercettare i flussi di comunicazione sulle piattaforme sospettate di favorire traffici illeciti. Le criticità tecniche e giuridiche si acuiranno con l’affermazione del metaverso. Se fino ad oggi l’obiettivo dell’investigatore era l’irruzione in un covo durante una riunione tra criminali, dovremmo iniziare a immaginare come individuare un summit digitale. Per affrontare questa sfida resta, ad oggi, insoluto il tema della qualificazione delle risorse umane”.

 

 

 

 

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