Il 18 novembre scorso, si è celebra la “Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici”.
Il problema dell’antibiotico resistenza, non si combatte solo con una maggiore attenzione verso una prescrizione più attenta e consapevole, ma anche con una adeguata sensibilizzazione dei pazienti verso la cattiva pratica dell’autosomministrazione e attraverso una corretta informazione sull’utilizzo del farmaco.
Un recente studio dimostra come le terapie antibiotiche prescritte dal dentista siano meno seguite di quelle prescritte dal medico generico. Solo un paziente odontoiatrico su 2 le segue e solo 2 su 10 seguono bene durata e dosaggio.
L’antibiotico interrotto prima del termine o assunto in quantità minore del dovuto è un tipico errore che fa chi lo confonde con l’antidolorifico, ovvero smette di prenderlo appena vede che la sintomatologia migliora. Così, però, si sterminano solo i batteri più deboli, che diventano ‘cibo’ di cui si nutrono quelli più resistenti, i quali trovano così campo libero per riprodursi meglio e aumentare l’antibiotico resistenza. Inoltre la conseguenza di questo uso scorretto porta ad un doppio effetto negativo, distrugge la flora batterica intestinale, ovvero l’insieme di batteri, anche ‘buoni’ che contribuiscono alla salute dell’organismo.
Uno studio mostra che, se il microbioma della mucosa orale dopo circa un mese dall’assunzione dell’antibiotico tende a tornare alla normalità, quello intestinale ci mette minimo tre mesi.
E poi c’è il rischio per la collettività perché l’eccessivo o sbagliato utilizzo aumenta la diffusione di infezioni di batteri contro i quali la maggior parte degli attuali farmaci non è più efficace.
L’antibiotico deve essere usato solo su prescrizione medica e solo se strettamente indispensabile, nel caso dell’odontoiatra, solo in presenza di ascessi in atto, o come profilassi in quei pazienti a rischio per malattie sistemiche , tipo pazienti cardiaci, che debbano sottoporsi ad interventi chirurgici odontoiatri.
Le nuove linee guida per l’uso dell’antibiotico prescritto per interventi odontoiatrici devono essere:
assunzione del farmaco una o due ore prima dell’intervento, tempo necessario perché il farmaco abbia la maggior concentrazione efficace nella mucosa gengivale.
Diverso è il trattamento in caso di dolore odontoiatrico per le più svariate cause. La terapia è di tipo analgesico.
La prima scelta, ovviamente qualora il paziente non presenti allergie al principio attivo, ricade spesso sul paracetamolo.
La dose massima per un adulto è di 3 gr. giornalieri (1 gr. massimo ogni 8 ore). Tale dose, tuttavia, risulta dimezzata nei pazienti affetti da patologie epatiche. Il paracetamolo, infatti, presenta un metabolismo epatico per il suo smaltimento e, se assunto in dosi maggiori a quelle consigliate, potrebbe anche avere notevoli effetti collaterali a carico del fegato.
Uno dei vantaggi del paracetamolo è la sua possibile associazione con i cosiddetti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).
Tra questa classe di farmaci, alcuni dei quali vendibili anche senza presentazione di ricetta medica, i più noti e utilizzati sono sicuramente l’ibuprofene, il ketoprofene e il naprossene. Anche in questo caso, tuttavia, è necessario adottare alcune “accortezze”: i FANS, infatti, andando ad agire sulle ciclossigenasi, possono avere effetti lesivi a livello della mucosa gastrica e pertanto il loro uso andrebbe limitato (se non addirittura escluso) nei pazienti affetti da ulcera gastrica. Oltre a questo, poi, poiché il metabolismo dei FANS è prevalentemente renale sarebbe opportuno evitare la somministrazione nei soggetti che soffrono di patologie a carico dei reni.
Da non trascurare, infine, è l’attività anti piastrinica (seppur reversibile) che i FANS inducono, potendo quindi causare un aumentato sanguinamento soprattutto nei soggetti che già presentano delle coagulopatie.
Anche nel caso degli antidolorifici l’uso deve essere sotto stretto controllo medico e l’assunzione deve durare in genere 3 giorni. Se la patologia persiste è necessario recarsi dal dentista curante, che valuterà dopo visita odontoiatrica il da farsi.
Dott.ssa Maria Montalto Medico Orale Tesoriera AIO CATANIA