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Emergenza traumi dentali, cosa fare?

Parliamo dei traumi dentali dalla tenera età, all’adolescenza. Dalla prima infanzia, all’adolescenza, la dentizione dei nostri bambini subisce dei mutamenti. Da zero a sei anni, abbiamo la cosiddetta dentizione da latte. Molti genitori riferiscono per un periodo che va intorno ai 3/4 mesi, alcuni malesseri generali del bambino, legati appunto alla eminente comparsa dei primi denti, che avviene circa a sei mesi di età, con la comparsa degli incisivi inferiori, seguita dopo qualche mese dagli incisivi superiori, fino a completare intorno ai 29/30 mesi la dentizione decidua, detta da latte. È ovvio che il periodo di eruzione è indicativo, molti bimbi hanno un ritardo di eruzione dei denti, come molti altri hanno una eruzione precoce. Non bisogna preoccuparsi di queste eventuali situazioni, però bisogna monitorarle se si protraggono per un tempo eccessivo. Giusto per avere qualche indicazione, se il ritardo di eruzione supera l’anno, è consigliabile una visita, meglio dal dentista che dal pediatra, che già palpando la bocca si può rendere conto della situazione. In ogni caso non si dovrà intervenire in alcun modo, ma attendere, (a meno che, non vi sia una patologia di mal formazione ossea, che andrà valutata nei tempi e nei modi).

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Intorno ai 30 mesi quindi ci dovrebbero essere in bocca 20 dentini, 10 superiori e 10 inferiori, bisogna contarli e osservarli bene. Da questo momento è consigliabile portare i nostri bambini a visita da un dentista per una serie di importanti motivi.

–Il primo approccio col dentista verrà paragonato dal bambino come la normale visita periodica col pediatra.

–Rispetto al pediatra, il dentista è in grado di osservare eventuale discrepanza di crescita tra le due arcate a livello osseo   e suggerire ai genitori di monitorare nel tempo con visite periodiche la crescita, fino all’età adatta per intervenire.

–il dentista istruisce i genitori ad una corretta igiene dei dentini dei piccoli, evitando il formarsi di carie.

–qualora ci siano già delle carie, (e vi posso assicurare che ancora oggi c’è un’alta percentuale di questi casi), si potrà intervenire precocemente evitando cosi il peggiorare delle stesse, con conseguenti ascessi, dolore e assunzione di farmaci.

Il luogo comune “tanto sono denti da latte che cadranno “è un mito sfatato ormai da tempo, perché i denti da latte si devono curare, perché vanno incontro alle stesse complicanze dei denti definitivi.

Continuando con la crescita, dai sei agli undici anni di età, i bambini hanno una dentizione mista, definita cosi perché il cambio dei denti avviene in modo graduale, per primo nasce in fondo alla bocca il primo molare permanente, che non sostituisce nessun deciduo, nasce una sola volta, ed essendo in fondo alla bocca, se non attenzionato correttamente con lo spazzolino è più a rischio di cariarsi.

Di questi molari, che sono molti più grossi di quelli esistenti in bocca, ne nascerà uno per ogni lato, quindi saranno quattro. quasi contemporaneamente si sostituiranno i denti anteriori ,superiori ed inferiori ,e man mano tutti gli altri, gli ultimi decidui che verranno sostituiti saranno i canini, che sono i più svantaggiati, perché se non c’è spazio in bocca, avranno difficoltà ad erompere, a volte rimangono incastrati dento il palato, e si dovrà intervenire con terapie più mirate, a volte intervento chirurgico associato all’ortodonzia.

Ecco perché una visita in età precoce in dentizione mista può prevenire questa evenienza

Badate bene che a questa età il dentista non attenzionerà i denti se storti o larghi, ma potrà ipotizzare le discrepanze ossee tra le due arcate, superiore ed inferiore intercettando eventuale problema in fase di crescita.

Dai 12 anni in poi si aggiungeranno alla fine delle arcate, il secondo molare permanente, detto settimo, (si contano i denti dal centro alla fine dell’arcata), e poi dai 18 ai 20 anni circa, l’ottavo detto anche molare del giudizio. (anche se nelle nuove generazioni ci sono già delle modifiche importanti, che magari analizzeremo in un altro articolo).

Fatta questa premessa, parliamo dei traumi dentali dovuti agli incidenti.

Circa il 15% dei bambini in età prescolare e il 25% in età scolare, ha subito un trauma dentale. Le cause più frequenti in ordine di percentuale decrescente sono: il gioco, le attività sportive, gli incidenti stradali, e gli atti di violenza. La percentuale più bassa che riguarda gli atti di violenza è un dato che non si può accertare al cento per cento, per mancanze di denunzie, ne prendiamo solo atto.

Il danno viene distinto in: frattura, lussazione, perdita.

Nel caso di frattura, in genere sono parti dei denti anteriori che si rompono, difficilmente è un dente intero, a meno che, quel dente non si trovasse già in una posizione più sporgente rispetto all’arcata, in questo caso la terapia d’urgenza è diversa a seconda della patologia riscontrata.

COSA FARE??
La prima cosa da fare e cercare il pezzo rotto, metterlo in acqua, (l’ideale sarebbe fisiologica, latte o saliva) e correre subito dal dentista che provvederà ad attaccarlo. Questo vale sia per i decidui, ma ancor di più per il dente permanente. Se non si trova il frammento, andare lo stesso velocemente dal dentista che controllerà la vitalità della polpa del dente.

Nel caso di lussazione, cioè quando in dente subito il trauma, non si rompe, né cade, ma si muove ed è dolente.

COSA FARE??
Chiedere un intervento urgente del dentista, servirà a constatare eventuale danno, tipo la perdita di vitalità pulpare. In ogni caso si provvederà a bloccare il movimento splintando il dente, cioè attaccandolo col composito ai denti vicini per creare una sorta di ingessatura che eviti movimenti al dente.

 

Nel caso di perdita, quando salta completamente il dente con tutta la radice.

COSA FARE??
Nel caso di un dente da latte, recuperarlo e andare dal dentista che valuterà in base all’età del bambino come intervenire, in genere deve essere salvaguardato lo spazio, evitando che durante la crescita si chiuda creando problemi all’eruzione degli altri denti. Questo va programmato nei tempi e nei modi giusti, ecco perché il tempestivo intervento del professionista è importante.

Nel caso di un dente permanente, recuperato tempestivamente e pulito, conservato anche in acqua, deve essere reimpiantato immediatamente. Questa operazione sarebbe meglio che la facesse il dentista, ma qualora si fosse impossibilitati a raggiungerlo entro 60 minuti, il reimpianto può essere eseguito da chiunque, genitore, istruttore palestra, insegnante. Chiaramente dopo farlo controllare il prima possibile da un sanitario che provvederà a completare con lo splintaggio l’intervento. Non preoccupatevi se la posizione non è corretta, per quello si potrà intervenire dopo, la cosa importante è che con l’inserimento, la struttura portante, detta paradonto riprenda vitalità., ed è fondamentale che avvenga entro un ora, tempo nel quale il dente deve restare immerso in acqua, perché asciutto dopo 15 /20 min il legamento parodontale va in necrosi.

 

Dott.ssa Maria Montalto – Medico Chirurgo Odontoiatra – Presidente AIO Catania Associazione Italiana Odontoiatri

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Dott.ssa Maria Montalto
Dott.ssa Maria Montaltohttps://www.mariamontalto.com/
Dott.ssa Maria Montalto - Medico Chirurgo Odontoiatra - Master in Riabilitazioni Orali Complesse Perfezionamento in Parodontologia Master in Medicina Legale e Forense Tesoriera AIO Catania - Associazione Italiana Odontoiatri Via G. Leopardi, 41 - 95127 - Catania 095 551096  + 39 380 721 44 81 
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