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Coronavirus: primario Cervello Palermo, “equilibrio fragile, lockdown sarebbe unica scelta”

Palermo, 15 dic. – Un “equilibrio fragile” in cui il rispetto delle misure di prevenzione e l’autodisciplina sono l’unica vera arma per combattere una nuova ondata di contagi. Così Massimo Farinella, direttore di Malattie infettive del Dipartimento di Medicina dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo analizza con l’Adnkronos la possibilità di una terza ondata a gennaio e le scelte per il periodo natalizio. “Questa identificazione di una prima, una seconda e ora una terza ondata è artificiosa – dice – perchè il flusso epidemico non si è mai arrestato. Ci sono state picchi di contagi, la pausa estiva in cui si è ritenuto di poter riaprire e poi un nuovo aumento, soprattutto per le aree del sud che nel periodo del lockdown avevano contenuto i contagi e a settembre hanno dovuto fare i conti con una ripresa dei casi epidemici. Ma il virus è sempre presente e questo purtroppo la gente tende a dimenticarlo”.

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Farinella guarda con preoccupazione alle immagini trasmesse dalle tv di negozi e che dello shopping affollate. “Il rischio è che si riproduca la condizione di violazione delle procedure di sicurezza, che le riaperture vengano interpretate come un ‘è tutto finito’, ma non è così – continua – Lavarsi le mani, usare la mascherina, evitare assembramenti e il distanziamento sembrano banalità ma sono le uniche armi che abbiamo per contenere la diffusione del Covid che senza un irrigidimento dei controlli sarà inevitabile”. Controlli che però sono difficili. “Impossibile mettere l’esercito davanti ad ogni negozio o in ogni strada”, evidenzia il direttore del reparto di Malattie Infettive che guarda al lockdown deciso dalla Germania per il periodo natalizio.

“Da un punto di vista sanitario sarebbe l’unica scelta -afferma – l’unico modo per non vanificare tutti gli sforzi fatti finora. Se riuscissimo a contenere il ‘liberi tutti’ di questi dieci giorni potremmo contenere anche la diffusione del virus”. A preoccupare Farinella è anche la sensazione che la gente non si renda conto del pericolo. “C’è una netta divaricazione tra la percezione da parte dei medici o dei familiari di chi è ricoverato con il Covid o, peggio, ha perso qualcuno in questa pandemia e chi non ha avuto un contatto diretto con questo virus – sottolinea – Servirebbe maggiore consapevolezza e più disciplina”.

E se la terza ondata arrivasse davvero? “Tutto sta nei numeri – conclude- Rispetto a febbraio la rete siciliana è stata implementata, sono stati aperti nuovi posti, solo al Cervello un intero padiglione con oltre 100 posti letto è stato riconvertito per il Covid, ci sono le Usca. Sono stati fatti tanti sforzi e ritengo che sarà possibile fronteggiare un aumento dei contagi. Attenzione però: è un equilibrio fragile. In questo momento siamo in una situazione di equilibrio, non c’è pressione sulle terapie intensive, ma le cose non accadono per caso. Dobbiamo affrontare questo virus con i mezzi che abbiamo al momento, senza favoleggiare su vaccini che comunque avranno bisogno di mesi per garantire una copertura della popolazione”.
(Adnkronos)

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