Palermo, 3 nov. – “Alla Fiera del Mediterraneo stiamo facendo uno sforzo enorme: 1.200-1.300 tamponi rapidi al giorno, di cui il 10 per cento risultano positivi e poi confermati al 99 per cento dai tamponi molecolari. E un dato preoccupante. Non ci aspettavamo una percentuale così alta di positivi”. Lo ha detto Renato Costa, commissario per la gestione emergenza Covid-19 nella provincia di Palermo, ospite in studio della quinta puntata di Casa Minutella, in diretta su BlogSicilia.it.
“In cinque giorni abbiamo individuato 500 soggetti positivi asintomatici. – ha aggiunto -. Nessuno di loro aveva neanche un colpo di tosse ma così abbiamo salvaguardato 500 famiglie, 500 luoghi di lavoro, perché avrebbero continuato le loro relazioni senza sapere di avere il virus. Nessuno si aspettava questi i numeri”.
“Cattiva informazione e gente eccessivamente preoccupata del lockdown hanno determinato una reazione smodata dopo il ‘liberi tutti’: potevamo fare ogni cosa, andare al mare, in spiaggia, partire, stare in luoghi affollati… Ma non potevamo permettercelo e il risultato è quello che stiamo vedendo”. A dirlo è stato Renato Costa, commissario per la gestione emergenza Covid-19 nella Provincia di Palermo, ospite in studio della quinta puntata di ‘Casa Minutella’, in diretta su BlogSicilia.it. “Ci siamo inginocchiati al dominio dell’economia – ha aggiunto -. Il liberi tutti è stato il frutto di una necessità economica. Anche questo è stato un errore su cui dobbiamo riflettere”.
“Ora siamo in una condizione di grande difficoltà, il virus è dappertutto: 500 positivi su 5000 persone testate al drive-in della Fiera del Mediterraneo sono tantissimi. Un numero enorme che ci dice che siamo circondati da positivi”. Così Renato Costa, commissario per la gestione emergenza Covid-19 nella Provincia di Palermo, ospite in studio della quinta puntata di ‘Casa Minutella’, in diretta su BlogSicilia.it.
“Questo è un momento complicato per tutti noi – ha aggiunto -. Il contatto con il positivo in questo momento, se è stretto, prevede l’autoisolamento a casa e poi l’esame diagnostico del tampone. Il tampone, però, fotografa la situazione del momento, non garantisce l’immunità. Ognuno di noi, quindi, deve mantenere comportamenti corretti sempre. E bisogna sottolineare che, in questo momento, abbiamo questo tipo di pressione perché non abbiamo mai smesso di curare anche i pazienti non Covid e continueremo a farlo finché potremo”.
(Adnkronos)