Home Salute Benessere Quando suonare la batteria ti dona un benessere psicofisico

Quando suonare la batteria ti dona un benessere psicofisico

Dietro la nostalgia di serate musicali rinviate, l’emozione che più mi accompagna è l’adrenalina al pensiero di potermi catapultare tra la spensieratezza di suoni ed incontri a lungo sospesi.
Al di là dei gusti musicali, immaginare un brano senza scansione e spazi è come percepire un uomo senza espressione, poter dare quella soggettività al pezzo garantisce l’unicità del gruppo.
E così dietro la possibilità di rivivere la band come un unico corpo che si muove, cattura e trasmette, vedo sullo sfondo di una batteria figure che prendono forma dallo scandire del ritmo.
Per cui solleticando la mia curiosità, mi sono soffermata sui benefici che derivano proprio dal saper suonare la batteria. È particolarmente noto lo sviluppo delle abilità di coordinazione e movimento, così come la capacità di concentrazione e creatività, per cui poterne dare spessore, personalizzando il brano, ha in sé la possibilità di collaborare nel firmarne in qualche maniera il proprio autografo.
Diversi studi hanno dimostrato come suonare questo strumento agisca, sul rilascio di diverse sostanze, tra le quali le endorfine che fungono da analgesici naturali influenzando positivamente l’umore, riducendo lo stress ed incidendo significativamente sull’affaticamento e sull’ostilità.
Barry Quinn, psicologo clinico specializzato in neurofeedback e gestione dello stress afferma che tale suono può cambiare i modelli di onde cerebrali di una persona spingendo al rilascio di onde alfa, associate ad una sensazione generale di benessere ed euforia.
A livello corporeo, suonare la batteria regola la pressione e previene il rischio di infarti, inoltre aumenta la produzione di globuli bianchi influenzando il sistema immunitario, di cellule killer naturali, prevenendo la formazione di tumori e agisce sullo sviluppo del corpo calloso garantendo una maggiore comunicazione tra emisfero destro e sinistro.
È molto utilizzata con i soggetti che presentano disturbi evolutivi, quali ad esempio il disturbo da deficit d’attenzione ed iperattività (ADHD), consentendo di creare così uno spazio espressivo che accolga anziché privare.
Inoltre nei bambini migliora la memoria, il linguaggio, la capacità di regolare gli impulsi aggressivi, saper cogliere le emozioni, nonché la possibilità di sviluppare perseveranza e determinazione.
Secondo Michael Drake, autore di numerosi libri sul valore terapeutico della batteria, il grande sforzo fisico e il coinvolgimento di quasi tutti gli arti e i muscoli del corpo, permette di incoraggiare il flusso emotivo.
Responsabilità, empatia e tolleranza per un batterista significano, secondo il mio punto di vista, lasciare spazio agli altri e trovare il proprio, perché nel padroneggiare il ritmo del gruppo ne stabilisce l’equilibrio.
Ed è proprio in questa sintonizzazione che l’energia trasmessa arriva dritto alle orecchie e al cuore di chi ascolta, certa che sia sfondo sicuro capace di indicarne una stessa direzione.
Valentina Palermo psicologa

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