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La dipendenza dalla sofferenza dei “lamentosi”

Due amici di vecchia data si incontrano dopo anni.  Si scambiano velocemente pochi convenevoli, dopodiché uno dei due comincia a raccontare, con enfasi, di getto, tutte le sue disavventure vissute negli anni…

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La “sfortunata” continua, senza pause, a vomitare sull’altro tutti i suoi disagi e di quanto, gli stessi, fossero causa dei suoi familiari, del suo datore di lavoro, della società malsana, della cattiva politica… Ed ancora, di quanto la gente fosse egoista e senza alcuna educazione, senza rispetto per niente e per nessuno e di quanto fosse, poi, sporca la sua città di residenza e quanto mancassero in essa le infrastrutture, etc… etc…

Certo che quest’uomo deve essere veramente infelice ed arrabbiato. Chissà come può vivere in queste condizioni e quanto soffra….

E come può vivere con lui, la sua famiglia, come è possibile starlo a sentire ogni momento, visto che ne ha davvero per tutti?

Numerosi studi sulle reazioni biochimiche del corpo umano, hanno dimostrato che varie emozioni sono associate agli ormoni.

Il cervello umano ha dei centri particolari, deputati al controllo di emozioni sia positive che negative.

Se si è insoddisfatti, frustrati, per compensare, vengono rilasciate nel nostro cervello endorfine, neuropeptidi come le encefaline che danno una notevole spinta ad uscire dalle ambasce. Questi sono i nostri oppioidi interni, analoghi dell’eroina, la morfina, questi sono i nostri farmaci interni. Gli oppioidi endogeni ci danno un senso di speranza che tutto andrà bene!

Il circuito di ricompensa, volendo semplificare, funziona attraverso la messa in circolo di un neuromediatore chiamato dopamina, che viene rilasciato ogni qual volta proviamo gratificazione. Questo meccanismo profondo, produce, altresì, comportamenti di notevole dipendenza.

Le sostanze prodotte dalle ghiandole endocrine svolgono nel corpo il ruolo dei coordinatori chimici, assicurando il funzionamento ottimale degli organi e creando il meccanismo più sottile della loro interazione. Non solo la condizione fisica di una persona, ma anche i suoi sentimenti ed emozioni dipendono da fluttuazioni minime nel livello degli ormoni nel sangue.

Una persona può ricevere sensazioni piacevoli non tanto dalle azioni, quanto dall’anticipazione dei loro risultati. Questo per esempio è uno dei modi per sviluppare la dipendenza da alcol: l’alcolista beve, perché ricorda la sensazione di soddisfazione che la libagione ha causato prima. Effettivamente questi disturbi dell’alcol all’inizio possono dare dei “momentanei” sollievi perché, a piccole dosi, l’alcol possiede un’azione disinibente, riducendo l’ansia, ed euforizzando alcuni soggetti. Ma presto, questi disturbi provocati dall’alcol scatenano un’ulteriore fase depressiva molto pericolosa, producendo un’altalena di high e down per il bevitore.

Il soggetto che scarica verso l’esterno, le proprie frustrazioni, attraverso sfoghi e continue lamentele, analogamente all’etilista o al tossicodipendente, riceve conforto spirituale e piacere interiore, cosa che gli crea una vera e propria dipendenza, per cui, lo stesso, si rifiuta volontariamente di vivere nel mondo reale e preferisce vivere nel tormento, nella continua rabbia, nello stato di convinzione delle proprie credenze lamentose,  per mantenere alto il suo livello catecolaminico euforizzante.

Il cervello, in questi casi, inizia a lavorare più attivamente, il flusso sanguigno accelera, la pressione sanguigna e il tono muscolare aumentano. A livello emotivo, questo si manifesta con un senso di coraggio. L’adrenalina che entra nel flusso sanguigno viene utilizzata dall’organismo, per risolvere la situazione associata alla paura senza perdita.

Le endorfine agiscono in parallelo con serotonina e dopamina determinando un forte effetto analgesico e sedativo.

Una dipendenza da livelli eccessivi di ormoni può portare a una grave depressione quando la competizione si interrompe, quando ci rilassiamo eccessivamente, quando non possiamo scaricare verso l’esterno le nostre pressioni.  Se ci manca la dopamina nel corpo, diventiamo noiosi e ipocondriaci.

Le endorfine aiutano a dimenticare il dolore. La morfina è la base strutturale dell’eroina e l’endorfina è il nome abbreviato della morfina endogena, cioè una droga prodotta nel nostro corpo. A grandi dosi, l’endorfina, come altri oppiacei, migliora l’umore e innesca l’euforia, creando assuefazione e dipendenza.

Lo stress è un’esplosione di emozioni, che causa la produzione incontrollata di stimolanti del sistema nervoso e muscolare. In realtà, il nostro sistema chimico custodisce gelosamente il suo diritto esclusivo a controllare le emozioni.

Il nostro essere è costituito dal corpo, ma anche dalla mente, dalla psiche e dalle emozioni. Il benessere è una continua altalena di equilibri, che, per essere armonici e farci stare in salute, devono essere conosciuti, compresi e gestiti sapientemente, con la maestria di un grande artista.

 

dott. Rosario Pappalardo Medico Chirurgo 

Tremestieri Etneo (CT) 95030, Via Etnea, 379 Tel. 095/7415090 – Cell. 360/990562  E-mail: [email protected] Sito internet: http://medicenergy.webnode.it/

 

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