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Il Museo fallologico della vagina

Londra –  “Siamo il progetto per la creazione del primo museo al mondo di mattoni e malta dedicato alle vagine, alle vulve e all’anatomia ginecologica”. www.vaginamuseum.co.uk. Esordisce così il sito che potrete visitare e acquistare gadget (come quello nella foto) con cui si potrà contribuire alla costruzione del primo museo della vagina che sarà fondato nella città balneare di Brighton, a sud di Londra.

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La home del sito continua così: “C’è un museo del pene in Islanda ma nessun equivalente vaginale. C’è solo un modo per cambiarlo: costruirne uno. Unisciti a Florence Schechter, la fondatrice del Museo della Vagina, mentre parla del perché ne abbiamo bisogno, della sua esperienza nella ricerca di vagine e vulve e delle meravigliose e strane reazioni che ha ricevuto da quando il progetto è iniziato. Ci vorrà una visione olistica dell’anatomia ginecologica e ci saranno quattro gallerie permanenti: scienza, cultura, società e storia. Ci sarà anche uno spazio espositivo temporaneo e un ricco programma di eventi. Il museo avrà un vasto programma di sensibilizzazione e un dipartimento di politica. Oh, e un caffè con cupcakes vulva, naturalmente. Il primo passo nel viaggio del Museo della Vagina è un museo pop-up che viaggerà in tutto il paese”.

L’idea è nata a Florence Schechter youtuber, femminista, attrice e divulgatrice scientifica di origini ebraiche, a marzo 2017. L’iniziativa ha avuto una forte eco attirando molte critiche e battute sarcastiche e finendo anche per essere oggetto di ironia all’interno di uno show di Conan O’Brien, tra i massimi comici anglosassoni. Tutto questo non ha fatto altro che rafforzare nella Schechter l’idea di realizzare davvero il museo per sconfiggere antichi retaggi e luoghi comuni. Il suo è un contributo serio e reale al dibattito su violenza sessuale, discriminazione delle donne omosessuali, pratiche lesive come l’infibulazione. Una parte del museo sarà dedicata ad ospitare opere d’arte ispirate alla vagina, mentre il resto del percorso espositivo sarà a carattere scientifico con grafici anatomici per spiegare il funzionamento dell’organo genitale e del sistema riproduttivo e fornire informazioni in materia di contraccezione. Proprio in questi giorni a Londra fino al 18 settembre in scena  diversi spettacoli teatrali per raccogliere fondi dedicati alla costruzione del museo. Tutta l’estate poi il museo della vagina itinerante ha partecipato a diversi meeting come Greenbelt, EMF Camp, British Science Festival, Histerical…


Per una questione di parità di genere nell’ambito anatomico umano diamo un accenno anche al museo del pene che si trova a Reykjavík, in Islanda. Quelli che espone sono i membri di oltre 93 specie di animali presenti in Islanda, per un totale di 280 esemplari in tutto.

L’Icelandic Phallological Museum è nato nel 1997, ma la sua storia risale a molto tempo prima. Il suo fondatore, il professore di storia in pensione Sigurður Hjartarson, ha perseguito tutta la sua vita come hobby quello di collezionare i membri di animali raccolti in tutto il paese. Tutto è nato quando da bambino gli viene regalato il pene di un toro come frusta da bestiame. Da allora l’interesse si è esteso, prima raccogliendo membri di balena grazie a conoscenze tra i cacciatori professionisti, e in seguito tramite numerose donazioni da tutto il paese. Anche quando la regolamentazione internazionale della caccia alle balene e alle foche ha posto un limite all’uccisione di tali animali (e i relativi membri), Hjartarson ha trovato sempre le sue vie per acquisire sempre nuovi esemplari. Fino al giorno della sua pensione in cui ha deciso che la sua collezione, ospitata fino a quel momento nel suo ufficio universitario, dovesse diventare un’esposizione pubblica.

Ognuno fa collezione di quello che più gli piace.

 

 

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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