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Pennagramma al Primo Salotto letterario Omniarteventi

Pennagramma al Primo Salotto letterario Omniarteventi

Acicastello –   Ha avuto luogo nella splendida cornice del castello di Acicastello, il primo salotto letterario del circolo letterario Pennagramma all’interno dell’Omniarteventi festival organizzato ogni anno dal prof. Salvo Luzzio e che riscuote sempre molto successo nel panorama culturale catanese e non solo. I libri che sono stati presentati dal moderatore Carmelo Cavallaro sono: “Ho voglia di vederti” di Antonio Sozzi, “L’orizzonte nascosto della bellezza” di Mario Cunsolo, e “Un angolo di Paradiso, “La valle dell’Alcantara tra storia, leggende e monumenti” Di Angelo Vecchio Ruggeri. La serata è stata impreziosita dalla musica del grande mastro Agatino Scuderi, che riesce come sempre a proiettarci in climi caldi sudamericani.

Redazione Sicilia Report: Ti ritieni soddisfatto di questo primo salotto letterario del circolo letterario Pennagramma all’interno di una così importante manifestazione culturale quale L’Omniarteventi festival?

Mario Cunsolo: Abbastanza. Non posso che ringraziare di cuore l’amico prof. Salvo Luzzio per la splendida opportunità di essere presenti nel calendario del festival con salotti di pregio ed eleganti in una cornice tra l’altro suggestiva e incantevole. Il primo salotto ha affrontato temi importanti quali il significato dell’identità – soprattutto nel mondo femminile – e l’annullamento di essa in una società arcaica e patriarcale, entrambi interconnessi in diversi punti nei due romanzi “L’orizzonte nascosto della bellezza” e “Ho voglia di vederti.” E infine l’identità riscoperta di un popolo grazie all’ausilio della conoscenza di angoli di paradiso spesso non approfonditi e dimenticati.

Redazione: Nella presentazione del tuo romanzo sei stato aiutato da un bravissimo relatore: lo scrittore Gianluca Granieri. Come si è svolta con lui la presentazione del tuo libro?

Mario Cunsolo: Magistralmente. Io e Gianluca Granieri siamo subito entrati in sintonia nello sviscerare i temi più importanti del mio romanzo, con domande mirate e ben studiate e altre partorite dall’assoluta curiosità del momento. In merito non avevo dubbi, Gianluca d’altronde è un attento lettore e un bravissimo scrittore con una proficua carriera alle spalle, capace di creare atmosfere emozionali forti e di affrontare temi importanti.

Redazione: Ovviamente contribuisce a impreziosire il romanzo la prefazione della scrittrice taorminese Lisa Bachis. Quanto per te e il tuo romanzo è stato importante una prefazione così esaustiva e dettagliata?

Mario Cunsolo: Moltissimo. Lisa Bachis è una grande professionista nell’ambito culturale e letterario e avere una sua prefazione è stato per me un grande onore e l’occasione di dare più spessore al testo con rimandi e citazioni importanti – che la Bachis ha saputo cogliere subito – di opere letterarie, film e persino musica. Il tutto per dare inizialmente delle coordinate al lettore in cui orientarsi un minimo, senza ovviamente eccedere.

Redazione: Il romanzo di Antonio Sozzi, “Ho voglia di vederti”, affronta il tema dell’emancipazione femminile negli anni ’50. Quanto il romanzo di Sozzi, sebbene ambientato più di cinquanta anni fa, è attuale?

Mario Cunsolo: Direi molto. Sebbene la parità tra uomo e donna sia ormai dichiarata a gran voce nella società occidentale, essa in alcuni ambiti e strati sociali non si concretizza. Ed ecco che dunque si entra in una spirale di maschilismo e soprusi che ci rimanda fin da subito a quegli anni in cui l’emancipazione femminile, la parità tra uomo e donna muoveva i primi passi; una spirale sapientemente raccontata con minuzia di particolari e sentimento da Antonio Sozzi.

Redazione: Negli ultimi anni abbiamo un po’ scordato temi quali l’emancipazione femminile, la parità spesso negata tra uomo e donna, e i soprusi che il mondo femminile ancora patisce in certe società. Il romanzo di Sozzi mette in luce di nuovo molte crepe della società occidentale di oggi e non solo, secondo te può essere d’aiuto in minima parte a riaffrontare certi temi un po’ accantonati a causa dell’opinione pubblica incattivita dal fondamentalismo religioso nei riguardi di alcune società patriarcali nel mondo?

Mario Cunsolo: Indubbiamente sì. Il romanzo di Sozzi può in minima parte sensibilizzare tutta quella gente che pensa che certi panni sporchi si lavano in casa propria, e che certe libertà in certe parti del mondo sono negate perché in realtà in quelle società non si desidera il cambiamento. È innegabile che il terrorismo religioso ha incattivito gli animi di noi occidentali anche nei riguardi di quelle povere donne martoriate e sottomesse in molti paesi mediorientali. Non le consideriamo più come un tempo, tendiamo a scordarcene e persino a colpevolizzarle.

Redazione: Insieme a due romanzi e stato presentato anche un saggio che parla delle bellezze della natura siciliana e nello specifico di quella zona nella provincia di Messina che riguarda la valle dell’Alcantara: “Un angolo di Paradiso. La valle dell’Alcantara tra storia, leggende e monumenti”. Angelo Vecchio Ruggeri fa una panoramica e illustra segreti naturalistici e non solo prendendoci per mano come farebbe una guida turistica, o forse anche più. Quanto è importante riappropriarci della nostra identità di siciliani attraverso questi libri che ci mostrano segreti naturalistici e storici che magari abbiamo a due passi da casa?

Mario Cunsolo: Noi siciliani spesso ci dimentichiamo della storia e della ricchezza naturalistica del nostro territorio, dei nostri angoli di paradiso, tendiamo perlopiù a lamentarci – giustamente – delle carenze della nostra isola. Dobbiamo invece riequilibrare la bilancia, e renderci orgogliosi di quanto la Sicilia sia un capolavoro tra i capolavori, è un saggio come quello di Angelo Vecchio Ruggeri non fa che assolvere a questo compito. Sarebbe bene se ne scrivessero molti di più di libri come “Un angolo di Paradiso. La valle dell’Alcantara tra storia, leggende e monumenti”, perché saremmo più consapevoli di quanto paradiso esiste nella più grande isola del mediterraneo.

 

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