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Noemi Costanzino: una ragazza e il suo basso, da Girgenti a New York

Noemi Sarah Costanzino

Noemi Sarah Costanzino, 26enne, agrigentina; a soli diciassette anni si innamora del basso elettrico e da autodidatta comincia a frequentare laboratori di ear-training e musica d’insieme. Solo iscrivendosi al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania inizia seriamente lo studio di “spartito”, parallelamente allo studio del contrabbasso e del basso elettrico. Consegue con successo la laurea in “Linguaggi musicali jazz”, mentre nel frattempo crescerà anche un’imponente personalità musicale. Noemi inizia così a sondare il terreno nel campo della musica inedita e nell’estate del 2015 aprirà il concerto a Catania del tour internazionale di Manu Chao. Intraprende, dunque, il suo percorso da cantautrice polistrumentista e approfondisce lo studio della lingua inglese nella scrittura; nel contempo entra casualmente in contatto con le sonorità africane, che influenzeranno il suo futuro percorso creativo. A Malta, suona al “Ghana Fest”, rassegna internazionale di musica folcloristica popolare e in vari club di Londra, come l’Arts Club di Notting Hill. In Sicilia registra il singolo di Samuel dei Subsonica in collaborazione con Mannarino “Ultra Pharum”. Il suo strumento, il basso, la fa viaggiare molto: in occasione di rassegne o eventi musicali, come ad esempio la Festa della Repubblica Italiana a Madrid o importanti Festival, come il “One Love World Reggae” a Udine e il “Mondragone Festival” in Campania nel 2016. Partecipa all’European Music Contest “Tour Music Fest 2017” arrivando alla seconda fase macro-regionale e qualche mese fa partecipa ad “Amici di Maria De Filippi” arrivando alla fase finale con due presenze su Canale 5. Attualmente, mentre studia per la laurea magistrale in “Contrabbasso jazz”, è riuscita a confezionare, insieme al produttore americano Jeff DaBella (earlcohenproductions.com), il suo primo album inedito, “Play With Me” che combina Jazz, R&B, Pop e Soul.

Chi è Noemi Costanzino?
Sono io, piacere: una ragazza che ama fare musica.
Cosa significa per te la musica e come condiziona la tua vita privata?
La musica per me è cibo dell’anima. É il suono naturale della vita e condiziona la nostra vera essenza. Essendo anche il mio lavoro, non si può scindere dalla vita privata e ciò diventa a volte anche non facile da gestire.
Ho ascoltato il sound delle tue canzoni, in effetti si prestano anche ad un testo italiano. Come mai la scelta del testo in inglese?
Canto in inglese da quando sono piccolina, adoravo già allora il pop e il rap americano e ho imparato l’inglese grazie alla musica. Mi piace molto anche scrivere e cantare in italiano, soprattutto se mi accompagno con il pianoforte.
Il basso, che rapporto hai con il tuo strumento? Raccontaci di voi due…
Lo strumento mi completa, abbiamo viaggiato tanto io e lui, soli. Il basso è il tramite che permette di esprimermi senza nessuna barriera. Per me suonare non è una dimostrazione di quello che so fare, non è un circo, mi piace invece arrivare nella pancia della gente.

© Ph Carmine Prestipino

Come guardi la scena musicale attuale? Cosa ti piace, cosa invece ti inquieta?
Ci sono molti giovani creativi in giro, il problema è che hanno poca opportunità di esprimersi veramente. Gran parte di ciò che passa nelle radio è omologato. Non tollero le copie. Mi inquieta l’ostentare qualcosa che non è reale, il dover “apparire”. Trovo invece validi gli artisti che fanno le cose in maniera personale e genuina.
Si può essere donna e musicista contemporaneamente? Cosa consigli alle ragazze che si approcciano al mondo musicale?
Certo che si può, il nostro diritto ce lo siamo conquistate nella storia, combattendo i pregiudizi. Molte artiste del passato ci hanno insegnato che bisogna lottare duramente per farsi valere. Consiglio di non arrendersi, fregarsene di ciò che dicono gli altri e credere in VOI stesse, prima di tutto, e in quello che fate.
Il tuo lavoro, i tuoi progetti, la tua mission, i tuoi sogni?
L’arte mi piace tutta e ci sono un sacco di cose che vorrei realizzare in futuro. Intanto il prossimo obiettivo è New York, andrò lì ad ottobre per lavorare con il mio produttore a nuove canzoni…sono molto entusiasta!
Cos’è l’altra parte” per te?
É l’altra parte di noi, quella che conosciamo solo noi di noi stessi. Quella che teniamo nascosta o di cui a volte tendiamo a vergognarci. La parte più preziosa. La immagino anche come l’opposto di tutte le cose: bene-male, luce-oscurità…
© Ph Carmine Prestipino

I tuoi punti di riferimento musicali, quali sono? Puoi anche raccontarmi se essi rappresentino in qualche modo un orientamento life style e in che modo?
Ascolto di tutto, jazz, pop, reggae, R&B… In ogni genere c’è una storia, cerco di dare un senso a quello che ascolto, amo conoscere la vita degli artisti che seguo, guardo le loro interviste per sentire la loro reale voce e quello che pensano. La cultura black per esempio…alcuni aspetti della sua musica e filosofia sono parte del mio modo di essere come artista e come persona, condizionano il mio modo di vivere di agire e di pensare. La musica è contaminazione.
Lo streaming è un potente mezzo di diffusione musicale oppure un malvagio essere che toglie risorse economiche agli artisti uccidendo la buona musica?
Penso che lo streaming è un buon mezzo per gli artisti per farsi vedere nel mondo da casa e facilmente. Il brutto è che oggi proprio tutti ormai si considerano “artisti” mentre secondo me nell’accezione della parola c’è ben oltre il vendere i singoli o il “fare visualizzazioni”.
Pensi di essere un’interprete o una protagonista, dei tuoi lavori?
Sono protagonista dei miei lavori perché li sento, e interprete perché conto di interpretare le emozioni che vivono anche gli altri.
I tuoi progetti futuri?
Ci sono diverse cose in porto, nuovo disco, video, collaborazioni…

 

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