11.4 C
Catania
mercoledì, Aprile 24, 2024
spot_imgspot_img
HomeRubricheL'EditorialeAttenti a quei due

Attenti a quei due

Nelle 24 ore successive alla comunicazione della procura dopo l'annuncio della sua incriminazione sono infatti arrivati oltre 4 milioni di dollari nelle casse della campagna elettorale di Trump

La corsa delle primarie repubblicane per la nomination alla Casa Bianca registra un dato inaspettato se collegato alla stretta cronaca giudiziaria: nelle 24 ore successive alla comunicazione della procura dopo l’annuncio della sua incriminazione sono infatti arrivati oltre 4 milioni di dollari nelle casse della campagna elettorale di Trump.
Chi si occupa della raccolta fondi dell’ex Presidente non perde occasione per evidenziare che il popolo americano considera l’incriminazione del presidente Trump come una vergognosa strumentalizzazione del sistema giudiziario e, fatto oltremodo sorprendente, che il oltre 25% dei contributi arrivano da persone che non avevano mai donato prima alla campagna di Trump, cosa che conferma il suo status di “chiaro favorito nella corsa delle primarie repubblicane”.
In Brasile Bolsonaro si prepara a rientrare in patria nonostante le inchieste e le incriminazioni che lo riguardano e promette collaborazione nell’interesse del Paese.
L’ex presidente ritorna dopo tre mesi dalla sconfitta elettorale: lo attendono 20 diverse indagini, ma ha ancora molti sostenitori.
Trump e Bolsonaro sono ancora popolarissimi e ciò si deve certamente al fatto che hanno una certa disponibilità finanziaria, capace di orientare favorevolmente l’elettorato e soprattutto soffiano sul fuoco dell’insicurezza interna e della violenza dilagante nei loro grandi paesi.
E così Joe Tacopina l’avvocato americano, attuale Presidente della Spal ben noto a Catania, si prepara a difendere Trump sulle ali di una popolarità crescente, contando su una visibilità anche mediatica di un certo peso.
Un tempo si pensava che il presidenzialismo capace di preparare colpi di stato antidemocratici era fenomeno proprio delle repubbliche delle banane. E si citava la Casa Bianca e la separazione dei poteri come esempio di presidenzialismo bilanciato. Ora non è più così.
Nel gran rifiuto di riconoscere il risultato delle schede elettorali quando i conteggi sono sfavorevoli, Trump e Bolsonaro si tendono la mano. Ma non sono semplicemente dei capipopolo impazziti, incarnano i valori dichiarati della nuova destra che va radicandosi nei settori più poveri della popolazione, cui non promette benessere perché non sarebbe credibile ma sicurezza.
In nome della lotta alla corruzione le politiche pubbliche di Trump e Bolsonaro si segnalano per i tentativi di promettere, una volta rieletti una “pseudo costituzione”, indebolire l’autonomia della magistratura, “rompere le tradizioni democratiche”, con le loro procedure lente e farraginose, ed edificare, in loro sostituzione, un “potere iper-esecutivo”.
E così nella paura popolare crescente, che tende persino ad armarsi per difendersi personalmente, si garantiscono un ‘vitalizio’ di suffragi capaci di sovvertire la prossima tornata elettorale.

Pubblicità

E’ evidente il vuoto normativo e di organizzazione dei rispettivi grandi paesi su cui trovano facile presa anche perché in origine i due ‘ex’ non sono certo dei capipopolo e non lo sono né per censo né per provenienza. Strizzano costantemente l’occhio alla borghesia e al ceto medio e, promettendone la prossima ascesa al potere, riescono a conquistare larghi strati della popolazione.
Per storia ripetuta (‘i cosiddetti corsi e ricorsi storici) la rivoluzione, che coinvolge solo eventualmente e successivamente le masse, nasce sempre per il rivolgimento del ceto medio che si organizza ‘studiando’ da futura classe dirigente.
Non sono favorevole a questo tipo di presidenzialismo che regala a chi lo cavalca facile popolarità e che promette soluzioni drastiche e rapide ove chi fallisca possa essere facilmente rimpiazzato in nome della regola dell’alternanza.

 

In realtà il presidenzialismo promesso dai due ‘ex’ nasconde una profonda e triste verità che riguarda anche il nostro paese e cioè che la possibilità di subentro del leader che si ritiene ingiustamente sconfitto non riesce a sedimentare un impianto normativo, certo, credibile ed efficiente e quindi ne perde la democrazia e la rappresentanza.

 

L’epitaffio di Franco Califano scolpito sulla tomba ‘Non escludo il ritorno’ suona per Trump e Bolsonaro come una minaccia e sottintende un sistema fragile e immaturo.

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Claudio Basile
Claudio Basile
Avvocato Claudio Basile Per info e contatti: [email protected]
Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli